Non solo migranti: FdI lancia in Toscana un numero per gli italiani poveri
Non solo migranti: il buonismo che arriva oggi dalla Germania e da altri paesi del Nordeuropa non deve farci dimenticare che milioni di europei vivono in condizioni di grande povertrà. Un numero dedicato alle persone che volessero accogliere gli italiani in condizioni di indigenza: è attivo dall’8 settembre allo 055.2387216, presso il gruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana. L’idea arriva dal capogruppo FdI Giovanni Donzelli, che ha contattato la linea voluta da Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, per offrire accoglienza ai rifugiati, riprendendo la telefonata in un video cliccatissimo sul web. “Ho chiamato per chiedere se fosse possibile offrire accoglienza anche ai tanti italiani – dice il capogruppo di FdI– che vivono in condizioni di indigenza, che purtroppo sono sempre di più. Ho preso atto che la Regione non si occupa di loro e deciso di mettere a disposizione i nostri strumenti istituzionali per istituire io una linea dedicata”. Il numero, attivo come quello per gli immigrati dalle ore 9 alle 18, servirà per tutte le persone che vogliono offrire disponibilità ad accogliere persone senza tetto perché ridotte in condizioni di povertà. “Prendiamo atto che la Regione, mandata avanti con i soldi dei cittadini toscani, attiva un servizio ad uso esclusivo di chi vuole offrire ospitalità ai profughi – sottolinea l’esponente di FdI – ma non capiamo perché a questo numero sia vietato offrire ospitalità agli italiani in condizioni di indigenza. Enrico Rossi prova così a sfruttare l’onda emozionale per andare sulla stampa e fingersi buono. I cittadini non dimenticano che è governatore dal 2010 e che fino ad oggi non ha fatto nulla per aiutare, tanto per fare un esempio concreto, le 25mila famiglie toscane che sono in lista di attesa per una casa popolare. Ci pare una grave discriminazione nei confronti degli italiani – conclude il capogruppo di FdI- quella di vietare l’utilizzo di strumenti istituzionali per il sostegno di persone che vivono in condizioni di difficoltà”.