Anche nel Pd qualcuno se ne accorge: «Troppi migranti sono un pericolo»

1 Set 2015 10:34 - di Carlo Marini

Sulla materia dell’accoglienza ai migranti «dobbiamo stare molto attenti a non fare i cerchiobottisti. Bisogna dire con estrema chiarezza che l’accoglienza è un dovere morale prima ancora che un rispetto dei trattati. Allo stesso tempo però, e con altrettanta fermezza, occorre dire che l’accoglienza è tale fino a quando è gestibile. Quando non lo è più, si rischia di produrre effetti opposti a quelli voluti». Lo afferma il senatore del Pd Nicola Latorre in una intervista al Messaggero, commentando le polemiche sull’assassinio dei due coniugi vicino Catania per cui è stato fermato un cittadino ivoriano arrivato a inizio anno in Italia. «Di fronte all’uccisione di due persone – sottolinea – il primo sentimento che provo è quello della vicinanza e della solidarietà alla famiglia. E poi, c’è da dire che alcune reazioni sono talmente indecenti da essere incommentabili. Consiglio a Matteo Salvini, e a chi come lui specula su queste cose, di mettersi davanti a uno specchio e chiedersi: come posso essere caduto così in basso?».

Latorre: «In molte zone migranti incontrollabili»

 

Dopodiché, «eventi di questo tipo – aggiunge – devono spingerci a capire anche i limiti delle politiche messe fin qui in campo e la maniera per superarli». Accoglienza gestibile per Latorre significa «che i centri non devono accogliere un numero di persone illimitato ma soltanto quelle a cui si può realmente garantire un trattamento dignitoso e che possono essere totalmente controllate. Per questo, distribuire più diffusamente i migranti consente di evitare concentrazioni pericolose e allarmanti». «Ogni speculazione e ogni strumentalizzazione rendono più complicata la gestione delle cose. Non dimentichiamoci che c’è l’ivoriano criminale di Catania ma c’è anche l’ucraino che si è immortalato nel napoletano, tentando di sventare una rapina».

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