Migranti, Prodi si sveglia dal sonno. E finisce per dare ragione a Berlusconi

8 Set 2015 15:48 - di Silvano Moffa

In una intervista a Famiglia Cristiana  sul fenomeno migratorio, Romano Prodi dice cose che la destra sostiene da gran tempo. L’accordo di Dublino, ossia la regola che impone ai Paesi in cui approdano i profughi di prendersene cura, “è stato sorpassato dai fatti e dalla storia”. Di fronte a fenomeni così imponenti quali quelli cui stiamo assistendo, con masse di disperati che si accalcano alle frontiere europee, profughi di ogni parte del Mondo alla disperata ricerca di asilo e accoglienza, disposti a tutto, anche a mettere in gioco la propria vita e quella dei propri familiari, pur di approdare sulle nostre coste e, da qui, raggiungere la Germania, la Spagna, l’Inghilterra; ecco, di fronte a questa epocale trasmigrazione di popoli, al flusso incessante di persone che nessuno riesce più a fermare, “i canali umanitari – aggiunge  l’ex premier – sarebbero uno strumento da promuovere senz’altro”. Però… c’è un però che richiama tutti ad una più profonda riflessione:”L’Europa non potrà far fronte a un’ondata senza limiti”.

Prodi: Chapeau alla Merkel, è stata intelligente

Che cosa fare allora? Come arginare un esodo così imponente? Per il Prodi in versione rinnovata e corretta, dopo le infelici esperienze politiche del passato, c’è soltanto una strada da imboccare: favorire lo sviluppo in loco, promuovere iniziative mirate che facciano crescere quei Paesi, cominciando dall’istruzione nei Paesi africani. E dire che quando era il centrodestra a predicare il verbo “dell’aiutiamoli a casa loro”, bene che andava si beccava l’accusa di essere razzista, disumana e priva di spirito di solidarietà. E ci si metteva pure la Chiesa ad inveire contro chi, secondo una certa vulgata, mostrava poca sensibilità umanitaria. Se ora la Germania, grazie ad una buona dose di coraggio (ma, soprattutto, di intelligenza) di Angela Merkel cambia registro e accoglie a braccia aperte i profughi siriani, costringendo anche gli altri governi a fare i conti con il cambio di passo di Berlino, ecco ancora Prodi che ne esalta le virtù. Non senza sottolineare che la Germania (ma non solo la Germania) deve fare i conti con il crollo demografico della propria popolazione e, pertanto, accogliere i siriani ( e non altri) che sono per il 40 per cento laureati, significa investire, fare l’interesse della propria nazione. “Quindi chapeau alla Merkel!” E abbasso quei Paesi dell’Est la cui xenofobia si spiega soltanto con il fatto che sono stati in balia del comunismo. Perfetto. Attenzione, non è la destra che parla. E’ Prodi. Proprio lui. E’ vero che la vecchiaia porta saggezza.

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