“Invasione dei migranti per abbassare salari in Europa”: l’allarme dei lavoratori cattolici

11 Set 2015 7:53 - di Redazione

Non le manda a dire, il Presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli, che intervistato da Avvenire, è chiarissimo: “Sarò politically uncorrect, ma vedo il rischio che l’emergenza profughi sia strumentalizzata per assecondare le pressioni dei circoli economico-fmanziari che cercano di completare l’opera di smantellamento dei diritti dei lavoratori e vedono nelle mas se di migranti in arrivo dal Sud del mondo l’offerta di manodopera a basso costo”.

Il capo dei lavoratori cattolici: “Nel benemerito ribaltone tedesco, c’è anche il rischio di una eugenetica economica”.

“Ripensamenti sull’accoglienza? Ma no! Fin dal governo Letta sosteniamo a spada tratta la linea del soccorso e dell’accoglienza dei migranti, tuttavia ravvisiamo la mancanza di una strategia europea di medio e lungo termine che garantisca ai nuovi arrivati una vita dignitosa e compatibile con una civiltà europea fatta di diritti ma anche di doveri. Vorrei leggere anche queste cose sui giornali e sapere cosa ne pensa Renzi, abilissimo a dribblare i temi che dividono, come ha fatto troppe volte sul lavoro”.

Per i cattolici impegnati nel lavoro, “serve un patto tra governo e corpi intermedi, ma Renzi non ci sente”

“Sul lavoro siamo intervenuti spesso: sul JobsAct, sulle aspettative, sulle promesse non mantenute, sulle affermazioni ottimistiche del duo Poletti/Boeri, spesso smentite dall’Istate dall’Ocse. n numero di occupati a giugno 2015 è identico a quello di giugno 2014, il numero dei disoccupati è cresciuto di 85.000 unità e il numero degli inattivi è diminuito di 131,000. Questo vuoi dire che l’effetto complessivo delle misure adottate per il lavoro è stato nullo. Il numero di giovani occupati (860.000, ossia 80.000 in meno di un anno fa) è al minimo storico. C’è solo un forte spostamento dai contratti a termine al cosiddetto “contratto a tutele crescenti”, anche grazie ai generosi incentivi a favore delle imprese, un segno positivo a luglio, ma tutto da confermare. Serve un grande patto sociale tra governo e corpi intermedi per un vero rilancio degli investimenti. Ma Renzi non ci sente. Preferisce occuparsi di “unioni civili” -tema su cui siamo con il Cardinale Bagnasco – mentre ci si dovrebbe occupare delle famiglie “vere” che fanno fatica ad arrivare a fine mese.

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