Il ruggito dell’Ungheria: cacciamo tutti i migranti che non si fanno identificare
Altro che l’Italia: l”Ungheria registrerà tutti i profughi che presenteranno domanda di asilo, mentre rispedirà nei paesi di provenienza tutti gli altri. Lo ha detto il ministro degli esteri Peter Szijiarto, secondo il quale il 99% dei 166.000 migranti e profughi entrati in Ungheria, finora sono arrivati dalla Serbia.
Ungheria, caos interminabile
Il caos in Ungheria regna ormai sovrano: il grande affollamento è dovuto soprattutto alla presenza di molti. moltissimi migranti, che dall’Ungheria cercano di raggiungere Vienna per proseguire poi il loro viaggio verso il nord Europa. Nord Europa che, a partire da Copenaghen, resta cauto: E allora, dall’Ungheria alla Danimarca, sono diversi i Paesi che non rinunciano all’obbligo di identificazione per i migranti, pena il ritorno in Germania o, peggio ancora, nei paesi da dove sono arrivati. Non solo: è notizia di queste ore che ll’Ungheria sta valutando l’introduzione di nuove norme, ancora più stringenti e molto più severe se non rispettate nei confronti dei migranti – che da settimane stanno arrivando ai suoi confini in grandi numeri dai paesi del Medio Oriente – attraverso una nuova legge che inasprisce le pene per chi entra illegalmente nel paese.
Migranti e obbligo di indentificazione
Non solo muri e transenne; blocchi e divieti: così, in un’intervista al settimanale serbo Novi Magazin, Szijiarto ha giustificato la decisione sulla costruzione della barriera “difensiva” al confine con la Serbia, affermando che Budapest si attiene con ciò alle regole Ue sui controlli alle frontiere esterne. Per questo, ha osservato, sono assurde le critiche di Bruxelles. Il ministro degli esteri ha quindi detto che l’Ungheria non condivide il sistema di quote obbligatorie messo a punto dalla commissione Ue per la distribuzione dei profughi, una politica che per Budapest è destinata al fallimento. Chissà cosa penserebbero, allora, le autorità ungheresi dell’invasione di massa che da anni aggredisce le nostre coste e i nostri valichi di frontiera, e del fatto che i migranti arrivati in Italia possono contare su norme vigenti che, volendo, prevedono addirittura il diritto alla non identificazione… Un diritto, dati alla mano, esercitato nel Bel Paese, da un profugo su tre in arrivo…