Senato, si vota il 13 ottobre. La Lega ritira “solo” 11 milioni di emendamenti
In Senato l’accordo interno nel Pd spiana la strada all’approvazione della riforma costituzionale ma resta il nodo delle migliaia di emendamenti da affrontare: Sel ha ritirato i suoi 62.000, lasciando solo quelli di merito, la Lega ha fatto lo stesso con gli emendamenti relativi agli articoli 1 e 2, circa 11 milioni, di quegli 85 milioni di emendamenti al ddl presentati. I lavori proseguiranno a oltranza anche il venerdì, il sabato fino alle 13 e mentre la data del voto finale al ddl riforme è quella di martedì 13 ottobre. Sono 80, complessivamente, le ore a disposizione dell’Aula del Senato per le votazioni del ddl riforme, spiega ancora Grasso.
Lo scontro al Senato tra Boschi e Calderoli
«Con le nostre riforme, con le vostre riforme, l’Italia è tornata ad esser terra di opportunità. Siamo a un passo dal traguardo», ha detto il ministro Maria Elena Boschi rivolgendosi direttamente ai senatori presenti in Aula per l’apertura della discussione generale: «A voi la scelta: se cercare di trattenere il Paese nel passato o accompagnarlo per mano nel futuro. Fino all’ultimo non lasceremo nulla di intentato per un accordo ampio ma sia chiaro che non possiamo accettare veti da parte di nessuno, perché sappiamo che questa è la volta decisiva». «Il suo intervento non so se mi ha ricordato di più una lettura di una paginetta di Wikipedia sulla storia della Costituzione o la discussione di una tesina di laurea», ha replicato, in aula, il senatore della Lega Roberto Calderoli: «La battaglia sull’elettività diretta dei senatori va fatta fino in fondo, altrimenti è una presa in giro, visto che, quella fatta finora si è risolta in un papocchio».