Sicilia, monta la rabbia verso gli immigrati. È stato un ivoriano a massacrare la coppia

31 Ago 2015 11:05 - di Redazione

Sgomento e rabbia in Sicilia dopo il massacro dei coniugi Solano uccisi brutalmente da un immigrato della Costa d’Avorio, Mamadou  Kamara, ospite del centro di accoglienza del Caro di Mineo (dove vivono oltre tremila extracomunitari), arrestato nella serata di domenica su ordine del procuratore di Caltagirone. Il doppio omicidio avvenuto nella villetta della coppia a Palagonia, nel catanese (Vincenzo Solano è stato picchiato a morte senza pietà e sua moglie Mercedes Ibanez scaraventata dal balcone della sua casa), è un punto di non ritorno, l’ennesimo fatto di sangue che vede protagonisti giovani immigrati pronti a tutto. Mentre proseguono le indagini per individuare i complici dell’extracomunitario, monta la rabbia della città siciliana per la criminalità senza controllo che prolifera nelle pieghe dell’immigrazione selvaggia. Sulla rete è un profluvio di commenti e J’accuse contro il governo Renzi e il buonismo della sinistra che non distingue l’accoglienza verso i profughi di guerra dai clandestini allo sbando.

In Sicilia rabbia e paura

«Palagonia è un paese sconvolto da una tragedia di grande rilievo», è stato il primo commento del sindaco  Valerio Marletta che ha annunciato il lutto cittadino. «Da noi ci sono stati episodio di microcriminalità ma non ci sono stati segnali che facessero pensare che si potesse arrivare a tanto. Palagonia, ricorda il primo cittadino, è sempre stata contraria all’apertura del Cara di Mineo, e proprio per questo il Comune ha ritenuto di non partecipare alla sua gestione. Un Centro di accoglienza  con 3-4mila persone è  un luogo di disgregazione, che resta estraneo al tessuto sociale».

La macabra scoperta

L’assassinio della coppia di settantenni è stato scoperto dalla polizia che stava indagando su un telefonino rubato. Una volta trovato il cellulare sospetto, un computer e una videocamera nel borsone dell’ivoriano ospite del Cara di Mineo, una pattuglia si è recata dal proprietario del telefonino a Palagonia per accertamenti e ha fatto la tragica scoperta: prima il corpo della donna in cortile, poi quello dell’uomo. Dopo alcuni controlli, l’immigrato della Costa d’Avorio è stato arrestato per omicidio. Sui suoi abiti la scientifica  ha rinvenuto tracce di sangue: l’immigrato aveva indossato i vestiti di Vincenzo Solano riconosciuti dalle figlie delle vittime. La coppia infatti ha due figlie, una residente in paese e una nel Nord Italia: proprio telefonando a lei, l’ultimo numero dell’elenco, la polizia ha ottenuto l’indirizzo della coppia. Il movente del duplice omicidio sarebbe un tentativo di rapina andato male durante la notte.  «È stato un delitto efferato, macabro, con una scena del delitto incredibile – ha detto il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera – l’inchiesta non si è conclusa e la coordino io personalmente». In queste ore si cercano anche potenziali complici: gli investigatori ritengono probabile che il giovane ivoriano, sbarcato a Catania l’8 giugno, non abbia agito da solo.

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