Il “mea culpa” di Famiglia Cristiana: esagerata l’intervista a Galantino
«In merito all’intervista con monsignor Nunzio Galantino, segretario Generale della Conferenza episcopale italiana, pubblicata sul sito Internet di Famiglia Cristiana, precisiamo, dopo aver parlato con lo stesso monsignor Galantino, che le dichiarazioni a lui attribuite sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista». La clamorosa autosmentita arriva in una nota della direzione di Famiglia Cristiana. Non solo: Famiglia Cristiana ha aggiunto che il vescovo «è stato strumentalizzato in quanto l’intervista doveva vertere solo sul progetto della Chiesa italiana», mentre il suo «unico e vero interesse è e resta quello di difendere l’operato del Papa, nella linea del Vangelo secondo le parole di Gesù: Ero forestiero e mi avete accolto». Una presa di posizione che sembra un tentativo di correzione di rotta dopo che le parole del numero due della Cei erano sembrate invece soffiare sul fuoco della polemica, che in questi giorni l’ha opposto soprattutto a Matteo Salvini, a Luca Zaia e anche a Beppe Grillo («Hanno criticato pesantemente il Papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso, perché papa Francesco è molto popolare. E allora se la prendono con un Galantino qualsiasi»).
Gasparri: «Non è la prima figuraccia di Famiglia Cristiana»
«Famiglia Cristiana fa l’ennesima figuraccia della direzione Sciortino, scusandosi con Galantino per aver pubblicato frasi confidenziali che non dovevano essere riportate. Anche Galantino fa una figuraccia perché costringe Famiglia Cristiana a smentire parole che ha comunque pronunciato». Così Maurizio Gasparri senatore di Forza Italia. «Ma noi cattolici italiani – aggiunge – cosa abbiamo fatto di male per vedere alla segreteria della Cei una persona così inadeguata e tale considerata dal 90 per cento dei Vescovi? Proporre la resa alla invasione di clandestini non ha nulla di cristiano. Anzi. Causa una strage infinita. La Chiesa italiana, che vanta tradizioni eccellenti e che svolge un ruolo fondamentale, ha bisogno di guide di ben altro livello».