E intanto la Chiesa di Galantino ha 1 albergo su 4 a Roma. E non paga l’IMU

14 Ago 2015 8:12 - di Redazione

Nella Capitale fra hotel, bed & breakfast e residence, per ogni quattro alberghi privati ce n’è uno della Chiesa. Che spesso non paga nemmeno le tasse. Gli uffici del Campidoglio hanno finalmente risposto alle domande del consigliere comunale Riccardo Magi, presidente dei radicali italiani, che da un anno e mezzo chiedeva chiarimenti sulla situazione pa radossale delle cosiddette «Case per ferie»: quasi sempre alberghi a tutti gli effetti, che chiunque può prenotare su internet. Subito, nel rapporto che gli uffici hanno recapitato a Magi, ecco una sorpresa.

Ogni 4 alberghi privati uno è della Chiesa (ma nel 40% dei casi non paga l’Imu)

Il sito internet comunale ne riportava 299 (in realtà 297 considerando un paio di duplicazioni) ma agli uffici ne risultavano meno di 280. Per l’esattezza 273. I proprietari sono invece 246. Un elenco lunghissimo, che va dalla Casa dell’Aviatore all’Associazione Farnese, dalla Casa di Santa Brigida alla Cattedrale del Santo Cuore di Maria e Gesù, dalla Compagnia di Nostra Signora al Monastero russo Uspenskji, dalle Suore missionarie Pallottine alla Casa d’Accoglienza Trinità dei Monti… Dice il Comune che ben 93, cioè il 38 per cento, non ha mai pagato l’Imu, mentre altri 59, ossia il 24 per cento la versano a intermittenza.

Pagano regolarmente l’Imu soltanto 94. Meno di quattro su dieci. Così anche per la Tasi.

Un terzo (80 su 246) non l’ha mai pagata. Nel caso della Tari, la tassa sui rifiuti, siamo invece al delirio totale. Perché delle 299 (o 297) strutture censite dal sito, soltanto 208 esistono nella banca dati della Tari, con una proprietà riferibile a 187 soggetti di cui, afferma il rapporto «purtroppo 30 privi di codice fiscale o partita Iva». Le altre 91 risultano del tutto sconosciute al fisco comunale. Che questo sia un problema economico (oltre che politico) enorme, in una città dove si contano pure quattromila alberghetti abusivi, è noto da tempo. Ai tempi del sindaco Walter Veltroni si stimava per la sola lei un’evasione di 25 milioni l’anno. Ma lo scenario di guerra è sterminato. La battaglia infuria da oltre dieci anni.

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