Immigrazione senza tregua: trovati 50 morti nella stiva di un barcone

26 Ago 2015 17:42 - di Giulia Melodia

Ennesimo dramma dell‘immigrazione: una cinquantina di cadaveri sono stati individuati nella stiva di un barcone blu diretto verso l’Italia e soccorso al largo della Libia da una unità svedese. Sul barcone viaggiavano anche altri 400 migranti che sono stati tratti in salvo.

Immigrazione, 50 cadaveri nella stiva

Secondo quanto si è appreso, l’unità svedese Poseidon, inquadrata nel dispositivo Frontex e impegnata nelle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia, aveva appena preso a bordo 130 migranti che erano su un gommone. Subito dopo, però, è stata dirottata dal Centro Nazionale Soccorsi della Guardia Costiera italiana in direzione del barcone da cui ha tratto in salvo 439 migranti. Ma ancora non era tutto: alcuni marinai, saliti a bordo dell’imbarcazione su indicazione degli stessi migranti, hanno aperto la stiva dove sono stati trovati i 5o corpi senza vita di altri profughi, morti probabilmente per le esalazioni dei motori del barcone. È l’ennesima riprova della ferocia dei trafficanti di clandestini, abituati a stipare corpi a dispetto dei rischi letali…

1900 migranti soccorsi nelle ultime ore

Anche oggi, dunque, come ogni giorno a ciclo continuo ormai da troppo, secondo stime approssimative, ma indicative, sarebbero poco meno di 1.900 i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia, compresi quelli che erano sul barcone nella cui stiva sono stati trovati i 50 cadaveri ammassati. Oltre ai 569 salvati nei due interventi della nave svedese Poseidon, altri 113 migranti che erano a bordo di un gommone parzialmente sgonfio sono stati trasferiti sulla nave Fiorillo della Guardia Costiera: tra loro, anche un uomo in gravissime condizioni, che è morto poco dopo sull’unità militare italiana. A nulla è valso l’intervento di un team medico della nave Aviere, della Marina Militare, che è salito sulla nave Fiorillo, ma che ha solo potuto constatare il decesso del migrante. Un altro intervento di soccorso è stato compiuto da un mercantile dirottato in direzione di un gommone, sul quale si trovavano altri 225 migranti che sono stati tratti in salvo. Il mercantile sta ora facendo rotta verso le coste greche. E non è ancora tutto: la nave Phoenix ha completato un altro soccorso salvando 410 migranti. Infine, la nave Bourbon Argos, di Medici senza Frontiere, ha recuperato 550 migranti in navigazione su un fatiscente gommone. E mentre scriviamo, sarebbe in corso un altro intervento di soccorso da parte di una nave della Guardia costiera islandese, inviata in direzione di un gommone a bordo del quale si troverebbero oltre 500 migranti. Un dramma senza fine e senza tregua, che ha ridotto le nostre coste al collasso endemico e trasformato il mediterraneo in uno sconfinato cimitero d’acqua a cielo aperto.

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