Dio benedica i Marines: neutralizzato terrorista sul treno Amsterdam-Parigi

23 Ago 2015 9:08 - di Redazione

«Grazie Alek, grazie Spencer». Settant’anni dopo, la Francia ringrazia di nuovo gli Stati Uniti. Ayoub El Khazzani è stato fermato mentre stava per compiere una strage sul Thalys grazie al coraggio di due militari statunitensi: Spencer Stone, soldato dell’Us Air Force di base nelle Azzorre, e Alek Skarlatos arruolato nella Guardia Nazionale rientrato un mese fa da una missione in Afghanistan. Insieme a loro, c’era un altro amico, Anthony Sadler, studente all’università di Sacramento.

«Sono i nostri eroi» ha detto con orgoglio Barack Obama ai Marines.

Spencer, Alek e Anthony, tutti ventenni, avevano deciso di farsi una vacanza in Europa. Erano partiti venerdì da Amsterdam per scoprire la Ville Lumière. Alle 17.45 sentono un colpo in fondo al vagone 12 del Thalys 9364, ripartito da Bruxelles pochi minuti prima. «Ho sentito uno sparo, il rumore di vetri rotti. Mi sono affacciato dal mio posto — racconta Alek — e ho visto un tipo con un Ak». Khazzani, a torso nudo, ha ferito un uomo alla schiena con il suo kalashnikov. Nella sequen za esatta dei fatti, prima dei ragazzi americani, ci sono due altre persone che si imbattono nell’attentatore appena uscito dalla toilette. Sono un francese di 26 anni che vive in Olanda e un professore franco-americano di cinquant’anni residente vicino Parigi. Entrambi tentano di fermare Khazzani ma lui reagisce. Loro probabilmente non hanno l’addestramento necessario. L’attentatore spara. Il professore viene colpito da una pallottola alla schiena. E’ in quel momento che i ragazzi americani entrano in azione. «Spencer, go!». Quando sente lo sparo e vede apparire l’uomo con il kalashnikov in fondo al vagone 12, Alek dice al suo amico marines: «Vai, occupati di lui». I due marines camminano verso l’attentatore per una decina di metri, senza che lui riesca a sparare, si legge su “La Repubblica”.

«Penso che la sua arma si sia inceppata. Abbiamo avuto un’enorme fortuna» confessa Alek.

Spencer prende al collo Khazzani. Butta a terra l’attentatore che lo ferisce con un taglierino al braccio e alla mano, tranciandogli un pollice. Alek, cerca di prendere la pistola, una Colt 45. Si aggiunge il terzo ragazzo. «Quando ho visto Spencer ferito, mi so no lanciato anche io contro ³³ terrorista — ricorda Anthony — non potevo lasciare il mio amico».

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