Il delirio della sinistra: «I migranti come gli ebrei portati ad Auschwitz»
«I migranti come gli ebrei ad Auschwitz». La sinistra è al delirio, non sa più come giustificare la manifesta incapacità di fronteggiare l’emergenza immigrazione e tira fuori tesi dettate da una crisi di nervi politica pur di “criminalizzare” chi è contrario all’invasione dei clandestini in Italia. La frase-choc l’ha tirata fuori il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, con l’obiettivo di galvanizzare gli adepti alla Festa dell’Unità di Pontelagoscuro e di nascondere la mancanza assoluta di idee del governo Renzi. Un paragone assurdo, una mossa propagandistica che ha provocato le immediate reazioni del centrodestra.
Migranti come gli ebrei? Il Pd non sa più cosa dire
«Il sindaco porti rispetto ai ferraresi», l’altolà delle opposizioni. «Accostare chi legittimamente protesta contro l’invasione incontrollata e malgestita a chi ha lasciato o fatto morire gli ebrei non è solo azzardato ma un atto vile e offensivo». «Porti rispetto anche alla storia e al dramma dell’Olocausto», ha detto Alan Fabbri, «che non può e non dev’essere strumentalizzato per fini politici».
Migranti come gli ebrei? Ripercorriamo i fatti. Parlando alla kermesse del Pd, Tagliani – ripreso dai media locali – aveva detto che «quando studiamo che per la nostra stazione passavano treni carichi di ebrei che andavano a morire pensiamo che oggi, con noi presenti, non succederebbe: e invece un giorno i nostri nipoti leggeranno che abbiamo lasciato morire 12 milioni di persone, proprio come noi leggiamo che i nostri nonni lasciarono morire 6 milioni di ebrei. L’unica differenza è che questi non avevano la pelle scura». Espressioni che non sono piaciute all’opposizione. «La reazione scomposta del sindaco non fa onore al suo consueto aplomb», ha concluso Fabbri,.