Cina, si oppone alla rimozioni delle croci: avvocato cristiano “sparisce”

27 Ago 2015 11:21 - di Robert Perdicchi

Un avvocato cristiano che si è battuto contro la rimozione delle croci dalle chiese del Zhejiang, nella Cina orientale, è sparito da due giorni e si teme che sia stato arrestato. Lo ha denunciato un suo collega, Yang Xingquan, secondo cui l’ avvocato Zhang Kai e il suo assistente sono stati “prelevati” nella notte tra martedì e mercoledì da una chiesa di Wenzhou, una città con una forte presenza di cristiani. Zhang ha fornito assistenza legale ad alcune delle chiese che si sono opposte alla rimozione delle croci ordinata dal governo del Zhejiang. Le autorità sostengono che le croci poste davanti o sopra le chiese sono strutture “illegali” e che per questo devono essere rimosse. I cristiani locali ritengono invece che si tratti di un attacco alla libertà religiosa.

Dai tempi di Mao la Cina è contro la Chiesa cattolica

Il cristianesimo in Cina è una religione minoritaria, contando al 2010 circa 33 milioni di fedeli su 1,3 miliardi di persone.  La maggioranza dei cristiani cinesi afferiscono al “protestantesimo” cinese. Il regime maoista, fin dall’inizio, si professò apertamente ateo. Non era in pregiudizievole contrasto con la religione, purché si trattasse della religione “naturale”, cioè di quella cinese. In una prima fase del processo di creazione dell’uomo socialista, la religione tradizionale poteva anche essere tollerata. Ma non il cristianesimo che, per la sua origine straniera, veniva visto come una potenziale minaccia alla creazione della società socialista. Il cristianesimo fu quindi combattuto con ogni mezzo, sradicato ed estirpato dal tessuto sociale cinese. Le Chiese cristiane vennero accusate di essere conniventi con le potenze imperialiste. Vennero loro tolte tutte le proprietà, da quelle fondiarie a quelle immobiliari. Una persecuzione che tuttora prosegue: secondo un rapporto sulla libertà religiosa in Cina realizzato da ChinaAid, nell’anno 2012 sono stati riscontrati 132 casi di persecuzione nel paese; 4.919 cristiani sono stati perseguitati, di cui 442 sacerdoti o pastori; 1.441 persone sono state imprigionate, di cui 236 sacerdoti o pastori; nove persone sono state giustiziate. Inoltre, 28 persone hanno subito pestaggi o torture. Dopo la politica delle riforme avviate nel 2013 dal neopresidente Xi Jinping, nel 2014 il governo cinese ha iniziato a tollerare maggiormente i cristiani. Come per l’avvocato sparito…

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