Bimba di 5 anni morta sotto una porta di calcetto: c’è un indagato

3 Ago 2015 16:31 - di Redazione

Per la morte della piccola Luna Tozzi, la bambina di 5 anni travolta da una porta di calcetto durante la festa della birra a Esanatoglia, il pm di Macerata Claudio Rastrelli ha iscritto una persona nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Il magistrato mantiene il riserbo sul nome, ma verosimilmente si tratta di uno dei responsabili dell’organizzazione della festa. Ma per avere un quadro più preciso sul ventaglio di responsabilità, si dovrà attendere il rapporto finale dei carabinieri di Camerino, che in queste ore stanno ascoltando i testimoni dell’incidente. Lunedì pomeriggio, nella Chiesa di Santa Maria, i familiari e gli amici diranno addio a Luna, che avrebbe compiuto 6 anni il prossimo 25 dicembre. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. La tragedia si è consumata nella notte di sabato scorso, al termine di un gioco di abilità per il quale in piazza Martiri di Bologna erano state installate delle porte da calcetto con agganciati copertoni colorati per fare gol. La gara era finita, quando Luna e altri bambini si sono messi a fare l’altalena sui copertoni. Le basi metalliche della porta non erano ancorate al terreno, e la struttura si è ribaltata in avanti, travolgendo la piccola. Luna è morta poche ore dopo nell’ospedale di Camerino, a causa di un trauma cranico.

La porta di calcetto era ancorata male?

L’incidente di Luna, la madre fioraia, il padre metalmeccanico, ha lasciato sotto choc tutta la comunità di Esanatoglia, un comune di duemila abitanti, gran parte dei quali testimoni quasi diretti del dramma. Fra gli animatori della festa c’è la società sportiva Asd, di cui il padre della piccola vittima è dirigente. In piazza erano in tanti, Luna giocava con altri amichetti vicino alla porta con i paletti di ferro e la rete, quando, all’improvviso, la struttura si è capovolta in avanti, lasciando la bambina tramortita a terra. Un’ambulanza del 118 ha trasportato Luna a Camerino, distante appena 18 km, ma le lesioni al cranio erano troppo profonde e la bambina ha cessato di vivere un’ora dopo il ricovero.

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