Sondaggi greci: a Tsipras la maggioranza assoluta. Grazie alla Merkel
Aveva proprio ragione il vecchio imperatore Cecco Beppe a sostenere che «l’urna è femmina» nel senso che quel che ha in grembo lo si può constatare solo nel momento in cui viene portato alla luce. All’epoca del sovrano austro-ungarico non c’era ancora l’ecografia con la quale scoprire in anticipo il sesso del nascituro e non erano di moda neppure i sondaggi attraverso cui capire in anticipo gli orientamenti degli elettori. Oggi invece vengono effettuati con cadenza settimanale. Non per questo hanno smesso di stupire.
Syriza, il partito di Tsipras conquisterebbe 164 seggi su 300
Prendete la Grecia, nazione che da mesi tiene l’Europa – e non solo – con il fiato sospeso: chiunque si accingesse a vaticinare un pronostico su probabilissime elezioni anticipate sotto il Partenone, difficilmente assegnerebbe la palma del vincitore a quell’Alexis Tsipras che ha dapprima negoziato un accordo con la Troika (Fmi, Bce, Ue), poi ne ha contestato il contenuto, giudicato troppo vessatorio per il suo popolo, quindi ha indetto un referendum e dopo averlo sonoramente vinto, ha finito per accettare condizioni ancor più dure di quelle precedenti. Nessuno scommetterebbe su di lui. Però sbaglierebbe, almeno stando al sondaggio realizzato dall’istituto Palmos Analysis per il quotidiano Efimerida Ton Syntakton che dà il suo partito, Syriza, al 42,5 per cento dei voti che significa la maggioranza assoluta dei seggi (164 su 300). Un successo forse da ricondurre al fatto che l’attuale premier ha innalzato il vessillo dell’orgoglio nazionale minacciato dalle ingerenze tedesche.
Un successo frutto di un insperato “effetto Germania”
Lo stesso sondaggio indica che i moderati europeisti di Nea Demokratia scenderebbero al 21,5 con 58 seggi mentre i centristi di To Potami resterebbero stazionari intorno all’8 per cento con 22 deputati. Un’altra sorpresa è costituita dal sorpasso dell’ultradestra di Alba Dorata, quarta forza col 6,5 per cento e 17 seggi, sui socialisti del Pasok (6 per cento e 16 parlamentari) e sui comunisti del Kke al 5,5 per cento con 15 seggi. Seguono poi i nazionalisti di Anel guidati dall’attuale ministro della Difesa Panos Kammenos con il 3 per cento e 8 deputati. Sempre secondo il rilievo demoscopico, il 70 per cento è a favore dell’accordo raggiunto dal governo (col 63 per cento tra gli elettori di Syriza e l’89 di quelli di Nea Demokratia). Infine, il 73 dei greci continua ad essere a favore della permanenza della Grecia nell’Eurozona.