La risibile condanna del Csm al Pm ubriaco che minaccia e insulta

22 Lug 2015 16:05 - di Redazione

Un tale, ubriaco alla guida, insulta pesantemente e minaccia i vigili. Direte: arrestato! Risposta: dipende. Perchè nella nostra Italia la giustizia è uguale per tutti. Ma per alcuni, incidentalmente, è un po’ più uguale che per altri. Il fatto: un pm ubriaco alla guida della sua automobile, aveva reagito ricoprendo di insulti gli agenti della polizia municipale che lo avevano fermato e, inoltre, li aveva minacciati di fargliela pagare. Protagonista della vicenda un sostituto procuratore di Vicenza, Luciano Padula. “Siete degli abusivi, vi indago tutti…vi mando tutti in galera”: queste alcune delle frasi, condite da espressioni volgari e accompagnate dagli epiteti di “deficiente” e “analfabeta”, rivolte dal pm ai vigili urbani. Ora,  se l’autore della intemerata alcolica fosse stato un comune cittadino, non dubitiamo che non solo la denuncia penale, ma persino le porte della prigione più vicina si sarebbero immediatamente e giustamente aperte. Con tanto di articoli e commenti sui quotidiani locali e sui blog. Ma, e c’è sempre un ma, si dà il caso che il protagonista della storia sia un magistrato: ecco perciò che della questione si occupa il Csm, quello che si chiama pure Organo di autogoverno dei giudici. Perché c’era pure stata – dice un dispaccio di agenzia – una qualche iniziativa della procura di Ancona, per un comportamento ritenuto  “lesivo” dell’immagine di magistrato (dell’immagine?), ma nessuno, bontà loro, ci fa sapere se in che cosa tale iniziativa sia sfociata per il pm ubriaco. Ed ecco perciò che si arriva alla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della magistratura. Sezione che delibera una pena durissima: la perdita – udite, udite –  di ben “sei mesi” di anzianità. Che immaginiamo possa successivamente essere emendata o condonata. Una condanna così dura che  non avrà più fatto dormire il povero pm ubriaco. Il quale, per l’appunto, potrà continuare a girovagare insonne alla guida della sua vettura. E, se del caso, potrà mandare a quel paese qualsivoglia servitore dello Stato in divisa si permetta di sindacare i suoi comportamenti o controllare il suo tasso alcolemico. Ubriaco e contento. Tanto, male che vada, c’è sempre la disciplinare del Csm. Viva l’Italia.

 

 

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