Pedofilia, è il “deep web” la nuova frontiera da contrastare. Ecco perché

31 Lug 2015 17:44 - di Redazione

Pedofilia, la nuova “frontiera” criminale fa venire un blocco allo stomaco e un incontenibile moto di indignazione “Bambini violentati e torturati in video e foto nel deep web, con ingenti affari tramite ‘bitcoin‘, una rete di pagamenti che usa la tecnologia peer-to-peer per non operare con alcuna autorità centrale o con le banche”. È  “l’ennesima situazione della pedocriminalità” segnalata alla Polizia di Stato dall’associazione Meter di Avola, che afferma come il “deep web” sia “la nuova frontiera da contrastare” con i suoi circa 70 mila i siti denunciati tra il 2012 ed il 2014. “Il controllo sempre più severo da parte degli organismi preposti – afferma Meter – comincia rappresentare una difficoltà̀ seria per coloro i quali intendono fornirsi della Rete per lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico. Se da una parte questo risultato gratifica chi si impegna quotidianamente e in maniera costante nel contrasto della pedofilia  in rete, dall’altro rappresenta solo una magra consolazione considerato il fatto che il numero delle pagine segnalate rimane comunque molto alto (15.946 in un solo anno)”. “Il Deep Web – continua Meter – è la parte nascosta di internet che è diventata il posto ideale delle associazioni a delinquere di tutto il mondo. Il fenomeno si è spostato in modo esponenziale in questa free zone incontrollabile”. “La pedofilia – ha detto il presidente dell’associazione don Fortunato Di Noto, che coordina l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia (Osmocop) – non arretra di un passo: aumentano le donne e le torture sessuali con bambini in tenerissima età ed è in atto un significativo aumento di questa criminale tipologia. Le community dei pedofili stanno sempre più utilizzando questo sistema in anonimato”. “Continueremo – conclude il prete – a segnalare tutto questo. Quanto si vede supera ogni nostra immaginazione. Solo la collaborazione internazionale può riuscire a sconfiggere questo crimine”.

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