L’euro-flop in due immagini: dal sorriso di Prodi al pianto del pensionato greco

4 Lug 2015 10:31 - di Romana Fabiani

Un pensionato disperato, in lacrime, seduto a terra davanti all’ingresso di una banca di Salonicco, e accanto un poliziotto e un impiegato che tentano di sollevarlo e confortarlo. Scattata da un fotografo della France Presse, l’istantanea è  diventata l’immagine simbolo di una Grecia al collasso, strangolata dalla crisi, sopraffatta dai creditori, strattonata dall’Europa dell’austerità e dei conti che devono tornare, a tutti i costi.

Il pianto del pensionato

Anche le immagini dei giorni scorsi delle file chilometriche davanti ai bancomat, persino ordinate nella disperazione, per prelevare un’elemosina si sono imposte sugli schermi di tutto il mondo, ma il volto in lacrime dell’anziano greco ha un impatto emotivo impareggiabile.  Alla vigilia del referendum con il quale  Tsipras chiama a raccolta l’orgoglio del popolo greco contro i diktat della troika, gli sportelli bancari sono stati riaperti per consentire, proprio agli anziani senza bancomat né carte di credito, di ritirare un po’ di denaro per i generi di prima necessità. Qualcuno, per sopportare la fatica, si porta uno sgabello o una sedia di fortuna. Altri si accasciano su una panchina. La disperazione si respira nell’aria. E la mente torna per contrappasso all’esaltazione della nascita dell’euro.

La rete processa l’euro

A tempo di record la foto del pensionato greco diventa virale sui social e in poche ore su decine e decine di profili Facebook  è stata affiancata a un altro scatto nel quale, dietro la bandiera dell’Unione europea, ghirlanda di stelle gialle su campo azzurro, si riconoscono sorridenti e trionfanti Romano Prodi (principale sponsor dell’ingresso dell’Italia), Massimo D’Alema (baffi e capelli ancora neri), Walter Veltroni,  Franco Marini, Vincenzo Visco, Carlo Azeglio Ciampi e  Pierluigi Castagnetti. Seguono commenti velenosi e irriverenti: “senza parole” oppure ” guardateli bene in faccia, andrebbero processati come crimini di guerra”. Dopo quasi 15 anni il sogno della moneta unica, condito della retorica del cambiamento epocale che avrebbe dovuto corroborare l’identità europea,  è diventato un incubo. Dalle magnifiche sorti e progressive del battesimo dell’euro al default della Grecia che rischia l’espulsione dall’Ue. Due foto a confronto: come dire “prima e dopo la cura” dei soloni della finanza: dal sorriso incosciente dei politici alla disperazione del pensionato senza euro né dracme.

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