La cannabis è devastante: s’incrementa di pareri l’allarme degli esperti
Cannabis e danni collaterali: una ulteriore voce si aggiunge al fronte di esperti che si schierano contro “canna libera”. Stavolta a parlare è Silvio Garattini, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, secondo il quale «la liberalizzazione dell’uso della cannabis è un brutto segnale che diamo ai giovani, la legittimazione di un’abitudine che non fa bene alla salute, specie tra gli adolescenti. Aggiungiamo un’altra fonte di tossicità legale oltre a sigarette e alcol».
Cannabis e malattie connesse
Per Garattini nell’eventualità la legge promossa da Benedetto Della Vedova e sottoscritta da 218 deputati dovesse passare, aggiungeremmo «un’altra fonte di tossicità legale, oltre a sigarette e alcol». «Sappiamo come la marijuana e l’hashish nuocciano ad attenzione, apprendimento, socializzazione e come l’utilizzo prolungato sia concausa nello sviluppo di future malattie mentali, come psicosi e schizofrenia», ha ricordato Garattini, sottolineando che si tratta di «danni che si aggiungono a quelli dovuti alla combustione di tabacco e carta».
Il pusher? Vincerebbe sul tabaccaio
E non è tutto: a detta del del procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, che da tempo mette in evidenza la pericolosità delle cosiddette droghe leggere e che, rispondendo ad una domanda, è tornato sull’argomento, «con la legalizzazione della cannabis il mercato illegale continuerebbe a prosperare e nella “sfida” tra tabaccaio e spacciatore, lo spacciatore vincerebbe a mani basse». Peraltro, ha poi aggiunto il pm – «l’esperienza investigativa ci insegna tutti i giorni che dietro ai termini derivati dalla cannabis, di fatto si nascondono sostanze diverse, in base alla percentuale di THC. Un’ipotetica libera vendita non potrebbe che mettere in commercio un prodotto con un basso principio attivo, per intuibili ragioni di tutela della salute pubblica. Ma poiché i consumatori cercano “erba buona”, cioè con un alto grado di THC, il mercato illegale, che la produce e smercia da anni, continuerebbe a prosperare, rimanendo altissima la domanda».