Grecia tra disoccupazione, aiuti e debiti. Ecco tutti i numeri della crisi
Baratro Grecia: un debito che continua a restare il più elevato d’Europa, aiuti che tra Ue, Bce e Fmi sono quasi pari al debito stesso, e la disoccupazione più alta d’Europa.
Grecia, ecco tutti i numeri della crisi
Il debito: al 177,1% del pil a fine 2014, circa 315 miliardi, ma ora dovrebbe essere salito sui 340. Era al 171,4% nel 2011, al 156,9% nel 2012 dopo la prima ristrutturazione, e al 175% nel 2013. La prima ristrutturazione da circa 110 miliardi aveva visto un haircut del 53% e swap dei titoli con allungamento delle maturità per i privati, più il taglio retroattivo degli interessi per i prestiti dei paesi Ue.
Aiuti: In totale, tra primo e secondo programma Ue-Fmi, Atene ha ricevuto 226,7 miliardi. Dopo il primo da 110 miliardi del 2010 (poi scesi a 107 per l’uscita di Portogallo, Irlanda e Slovacchia), nel 2012 è partito il secondo, ora scaduto, da 130 miliardi, a cui si sono aggiunti i fondi rimanenti del precedente per un totale di 164,5 miliardi. La Bce ha inoltre acquistato 18 miliardi di titoli e fornito liquidità alle banche per 118 miliardi, di cui 89 di Ela.
Esposizione coi Paesi dell’Eurozona: Secondo le stime della Faz, l’eurozona ha un’esposizione complessiva alla Grecia (prestiti più banche) da 317 miliardi. La Germania è in testa con 87,6 miliardi, seconda la Francia con 67 miliardi, terze Italia e Spagna con 40 miliardi.
Pagamenti in scadenza: Oltre agli 1,6 miliardi di fine giugno, Atene dovrà rimborsare altri 450 milioni al Fmi il 13 luglio più 3,4 miliardi alla Bce il 20. In scadenza titoli per 3 miliardi a metà mese.
Le cifre dell’accordo saltato: Prevedevano 15,5 miliardi di aiuti sino a novembre, di cui 8,7 miliardi dal fondo per la ricapitalizzazione delle banche, 3,5 dai profitti della Bce sui bond greci in portafoglio e altri 3,5 dal Fmi. Quattro le rate, di cui la prima da 1,8 miliardi avrebbe consentito il rimborso del Fmi.
Indicatori economici: Tasso di disoccupazione più alto d’Europa (25,4%), anche per quella giovanile (49,7%), pil del primo trimestre a -0,2% dopo il -0,4% dell’ultimo del 2014, chiuso con una crescita dello 0,8%. Deficit 2014 al 3,5%, avanzo strutturale dello 0,4%. Da rivedere le stime Ue per il 2015.