Salvini lancia la Lega nazionale: “Faremo una Pontida del Sud”

22 Giu 2015 8:17 - di Redazione

Intervistato da Antonio Rapisarda (autore del libro “All’armi siam leghisti”) su “Il Tempo”, Matteo Salvini è soddisfatto della prima Pontida da leader del centrodestra. «È nata una proposta di vita, prima che politica, alternativa a quella di Renzi e della sinistra. Fatta, alla faccia loro, di proposte, di sorrisi, di amicizia, di comunità, di steccati superati».

“A Pontida c’erano fianco a fianco siciliani, salentini e veneti”, rivendica Salvini

Nord-Sud intende? «Non solo. Anche destra-sinistra. Il bello è questo: che su questo prato, per la prima vol ta in venticinque anni, c’erano fianco a fianco siciliani, salentini e veneti. Senza che nessuno si sentisse incompatibile con chi stava al suo fianco. Il progetto è comune». C’eramolta tensione alla vigilia di questa Pontida. O no? «Tutte ricostruzioni giornalistiche. Qua c’è gente che vuole lavorare tranquilla. Lo vuole fare a Vicenza come nel Meridione».

Salvini spiega: “Qua c’è gente che vuole lavorare tranquilla: a Vicenza come al Sud”

La parola d’ordine di quest’anno è stata “vincere”. Vìncere cosa e come? «Non a tutti i costi. Non facendo minestroni, ammucchiate, tutti dentro con Alfano, Casini, Fitto: non mi interessa. Vincere in maniera seria perfare quello che adesso stiamo proponendo, senza annacquare i nostri progetti. I temi sono Europa, euro, immigrazione e difesa della famiglia. Su questo non si transige. Non si può contrattare un pezzo di programma per due assessorati».

“Grillo schizofrenico”, Salvini sbatte la porta in faccia al M5S

E lo scenario della “Lega a 5 Stelle”? «Sono schizofrenici. Grillo ogni tanto parla di invasione, di ruspe e poi votano per smontare la Bossi-Fini, votano con la sinistra in Parlamento, poi votano per il reato di tortura per le forze dell’ordine. Mi sembrano un po’ confusi». Capitolo Sud. «La prova della piazza è stata entusiasmante. Era la prima volta qui a Pontida che salivano sul palco ragazze di Andria, di Bisceglie, di Palermo, un sindaco della provincia di Salerno, tanti romani». Oggi lei è il candidato leader del centrodestra. «Non l’avrebbedetto nessuno. Chiudendo con San Francesco, prima ciò che è necessario, poi quello che è possibile e infine arrivare a quello che sembrava impossibile».

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