Non c’è pace per Tareq Aziz: la sua salma è stata rapita e poi ritrovata

12 Giu 2015 10:03 - di Monica Pucci

La bara con il corpo di Tareq Aziz era all’aeroporto di Baghdad. Accompagnata dalla moglie Violet avrebbe dovuto essere imbarcata poco dopo le 21 su un aereo diretto in Giordania. Ma per Tareq Aziz, l’ex vice premier e ministro degli Esteri iracheno, braccio destro di Saddam Hussein, cristiano, non c’è pace neppure dopo la morte. Secondo quanto ha riferito l’emittente panaraba Al-Jazeera, uomini armati sono penetrati indisturbati nello scalo internazionale della capitale irachena e, apparentemente senza colpo ferire, si sono impossessati del feretro. Che è letteralmente “sparito”. A denunciare per prima l’accaduto era stata la figlia Zeinab, avvertita dalla madre. Quest’ultima era all’aeroporto proprio per imbarcarsi sul volo delle 21.10 per Amman. Avrebbe accompagnato il marito in Giordania, nell’ultimo viaggio da lui stesso chiesto quando era ancora vivo: là Tareq Aziz voleva essere sepolto. E là, dopo la sua morte avvenuta venerdì scorso per infarto dopo 12 anni di carcere, il figlio Ziyad aveva subito chiesto che venisse trasportato. Aveva spiegato, Ziyad, che non si trattava solo di rispettare le volontà del padre ma anche di impedire che gruppi armati ne profanassero in futuro la tomba. Il governo è stato poi in grado di recuperare il corpo dal gruppo di uomini che lo aveva preso, ha annunciato dopo qualche ora il legale della famiglia, Badee Aref Ezzat, aggiungendo comunque di non sapere con precisione dove fosse la salma.

Aziz in Giordania per evitare le profanazioni

In un paese, l’Iraq, devastato oltre che dalle lotte intestine anche dall’espansionismo sanguinario dei terroristi dell’Isis. Richiesta accolta dalle autorità irachene. Che non avevano però fatto nulla per impedire l’ingresso del gruppo armato nello scalo internazionale. Coperto dall’anonimato, un responsabile dell’aeroporto aveva confermato che la salma è stata portata via da uomini armati pochi minuti prima del decollo dell’aereo. “Il gruppo armato che ha preso il corpo aveva il permesso di stare nello scalo”, aveva spiegato un giornalista di al Jazeera, pria, del ritrovamento. L’ex braccio destro di Saddam Hussein ha trascorso in carcere gli ultimi 12 anni della sua vita. Si era consegnato ai militari americani nel 2003 dopo l’invasione Usa che aveva portato alla cattura dell’allora presidente Saddam Hussein, poi impiccato. Anche Tareq Aziz era stato condannato a morte, ma l’esecuzione non è mai avvenuta anche in seguito alle molteplici pressioni internazionali a suo favore. Venerdì la morte. Ieri l’ultimo oltraggio.

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