Gasparri: «Chi ha passato al Pd le carte dell’inchiesta sul Campidoglio?»

11 Giu 2015 14:18 - di Niccolo Silvestri

E ora qualcuno spieghi se Repubblica è davvero un giornale bene informato, tanto informato da conoscere ogni piega, ogni retroscena del travaglio del Pd sui riflessi dell’inchiesta “Mafia Capitale” oppure millanta e propala notizie destituite di ogni fondamento. È quanto si chiede in queste ore iMaurizio Gasparri, vicepresidente forzista del Senato, che è letteralmente sobbalzato sulla sedia quando, scorrendo l’articolo di Goffredo De Marchis, vi ha letto che “le carte degli atti amministrativi che la commissione consegnerà lunedì al prefetto di Roma Franco Gabrielli sono state lette e spulciate da Orfini e da un pool di tecnici per verificare eventuali infiltrazioni”.

 “Repubblica” ha scritto che le carte sono state date ad Orfini

«Se così fosse – chiosa Gasparri – saremmo di fronte a un fatto di gravità inaudita» dal momento che – come spiega il vicepresidente del Senato –  «vorrebbe dire che i documenti della Commissione di accesso prefettizia che ha lavorato per verificare se in Campidoglio è entrata la mafia sarebbero stati messi nella disponibilità del Pd e di Orfini in particolare, prima ancora che in quella del prefetto».

Sulla vicenda Gasparri ha annunciato un’interrogazione urgente

Per l’esponente “azzurro”, che sulla questione ha già annunciato di aver presentato un’interrogazione parlamentare urgente al ministro dell’Interno, «bisogna vederci chiaro». E’ possibile, si chiede il parlamentare che «i commissari prefettizi abbiano fatto visionare le carte utili a comporre il loro dossier a un cittadino qualunque, perché tale è Orfini?». «La vicenda – conclude Gasparri – è talmente sconcertante che non può cadere sotto traccia. Se confermata da Repubblica e dall’autore del pezzo ci sarebbero estremi di reato gravissimi, iniziando dalla violazione del segreto d’ufficio. O De Marchis ha scritto una fesseria, oppure siamo di fronte a un altro inquietante capitolo di questa drammatica vicenda».

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