Comunali, Venezia al ballottaggio. Vibo e Tempio Pausania al centrodestra

1 Giu 2015 20:14 - di Valeria Gelsi
comunali venezia

Vibo Valentia e Tempio Pausania hanno scelto al primo turno, eleggendo sindaci di centrodestra. È andato invece al Pd il capoluogo sardo di Saluri. Per conoscere il risultato definitivo negli altri 12 capoluoghi che hanno votato alle comunali di domenica bisognerà invece attendere il ballottaggio del 14 giugno. Discorso a parte per le città siciliane: qui l’attesa è stata prolungata dalle operazioni di voto, andate avanti anche lunedì.

Venezia a rilento

La sfida più attesa di questa tornata elettorale era senza dubbio quella di Venezia, dove il Pd ha subito un durissimo colpo dopo l’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni, coinvolto nello scandalo Mose. Lo scrutinio, però, è stato tra i più lenti e in serata i risultati arrivati riguardavano 174 su 256. In ogni caso, in città si profilava già un ballottaggio tra Felice Casson del Pd, sostenuto anche da Sel e diverse civiche e arrivato al 38% circa, e Luigi Brugnaro, appoggiato da Forza Italia, Ncd e civiche e arrivato al 28% circa. È da segnalare, però, che il centrodestra si è presentato spaccato e, quindi, nel computo finale del ballottaggio su Brugnaro potrebbero confluire i voti del candidato della Lega, Gian Angelo Bellato, che a quel punto dello spoglio era al 12% circa, e di Francesca Zaccariotto, sostenuta da FdI e due civiche e arrivata oltre il 6%.

Veneto e Lombardia

Non solo Venezia. In Veneto anche un altro comune capoluogo era chiamato al rinnovo: Rovigo. Qui la sfida tra Nadia Romeo del centrosinistra, sostenuta dal Pd e civiche, e Massimo Bergamin, sostenuto da Forza Italia e Lega, a metà sezioni scrutinate si attestava sul 23% a 18% circa. Correva, però, anche un candidato della lista Tosi, che ha preso intorno 15%. È arrivato all’11%, invece, il candidato del M5s. In Lombardia, ballottaggio sia a Lecco sia a Mantova. In quest’ultimo comune tra due settimane si fronteggeranno Mattia Palazzi, sostenuto da Pd, Sel e due civiche e arrivato al 46% circa e Paola Bulbarelli, sostenuta da Forza Italia, Lega Nord, FdI e una civica e arrivata al 26,5%. Si è fermato poco sopra il 7,5%, invece, il candidato pentastellato. A Lecco la sfida sarà tra Virginio Brivio, appoggiato da Pd e due civiche e arrivato al 39,2%, e Alberto Negrini, sostenuto da Lega Nord, FdI, Forza Italia e una civica, che ha conquistato il 26,5%. Ma il centrodestra si presentava, di fatto, con una seconda coalizione a sostegno di Lorenzo Bodega, che, formata da Ncd, una lista del sindaco e una lista chiamata Destra, ha ottenuto il 20,2%.

Toscana, Abruzzo e Marche

Va al ballottaggio Arezzo, una delle sfide più interessanti di questa tornata. Il candidato del centrosinistra Matteo Bracciali, sostenuto da Pd, Sinistra, Popolari per Arezzo e una civica, a 84 sezioni scrutinate su 97 era poco sotto il 45% contro il 35,5% circa del candidato di centrodestra Alessandro Ghinelli, appoggiato dalla lista del presidente, da Forza Italia, Lega e FdI. Ferma intorno al 9% il candidato del M5s. Ballottaggio anche a Chieti, dove Umberto Di Primio del centrodestra ha ottenuto il 37% dei consensi e Luigi Febo del centrosinistra il 30,2%. Entrambi i candidati al primo turno non hanno giovato del sostegno di tutte le forze d’area: per il centrodestra, Noi con Salvini e Pli hanno corso in una coalizione a sé, che si è aggiudicata il 3,19%; a sinistra, Sel e L’altra Chieti hanno preso il 5,86%. Molto a rilento, invece, lo spoglio nelle Marche. A Fermo, in serata, erano state scrutinate 10 sezioni su 37, con un parziale che dava al ballottaggio il candidato del centrosinistra Pasquale Antonio Zacheo al 27% circa e il candidato del centrodestra Giambattista Catalini al 22%. Da segnalare, però, che FdI ha corso con un proprio candidato, sostenuto anche da una civica, e arrivato intorno al 5,6% a un terzo dello spoglio. A Macerata, a 14 sezioni su 44, risultava in testa Romano Carancini del centrosinistra con il 40% circa, mentre la candidata del centrodestra Deborah Pantana era al 17,5%. Anche qui FdI ha corso per conto proprio, ottenendo insieme a due civiche il 13% a scrutinio parziale.

Puglia e Basilicata

A Matera vanno al ballottaggio l’uscente Salvatore Adduce, sostenuto da Pd, Sel, Api e civiche, con il 40,13%, e lo sfidante Raffaello Giulio De Ruggieri, con il 36% e sostenuto da una serie di civiche, fra le quali Forza Matera. Il candidato del M5s si attesta intorno all’8%, mentre si segnala l’1% circa di Noi con Salvini. Estremamente indietro, invece, lo spoglio in Puglia. A pomeriggio inoltrato, da Trani non era arrivato ancora alcun risultato, mentre da Andria erano arrivate appena 4 sezioni su 110, che facevano registrare un netto vantaggio del candidato di centrodestra Nicola Giorgino, sull’avversario del centrosinistra Sabino Fortunato, che per altro risultava testa a testa con il candidato M5s Michele Coratella.

Calabria e Sardegna

Tempio Pausania e Vibo Valentia sono state tra le prime a concludere gli scrutini e a consegnare ai cittadini un risultato definitivo. In entrambe le città si è affermato il candidato di centrodestra. A Vibo Valentia è stato l’ex magistrato Elio Costa a portare il centrodestra alla vittoria al primo turno. Con una coalizione di civiche ha preso il 50,8% contro il 37,26% di Antonio Maria Lo Schiavo, sostenuto da una coalizione di centrosinistra che andava dal Pd a Sel. Nessun candidato per il M5s. A Tempio Pausania la vittoria è andata ad Andrea Mario Biancareddu, ex consigliere regionale sostenuto da una lista civica. Biancareddu ha battuto Antonio Balata 52% a 38%. Nessuno exploit del M5s: il candidato Nino Vargiu si ferma al 5,69%. Ancora in Sardegna, vittoria definitiva anche a Sanluri, dove ha vinto il candidato Alberto Urpi, sostenuto da una civica di area Pd. Si va invece al ballottaggio nell’ultimo capoluogo dell’Isola chiamato al voto: Nuoro. La sfida, apertissima, sarà tra Alessandro Bianchi del centrosinistra – dal Pd a Sel – con il 29,94% e l’avvocato quarantenne Andrea Soddu al 21,45%.

 

 

 

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