Alfio Marchini: “Io sindaco di Roma oltre la destra e la sinistra”

21 Giu 2015 8:36 - di Redazione

Alfio Marchini ha provato a rivoluzionare il concetto di lotta fra due schieramenti prestabiliti con la sua discesa in campo nel 2013, quando sfidò Marino e Alemanno per il Campidoglio. Il suo 10%, ottenuto dopo 3 mesi di campagna elettorale, «vale già il doppio», e l’imprenditore erede di una delle storiche famiglie romane è pronto a riprovarci, spiega Paola Di Caro sul “Corriere della Sera”. Il più presto possibile, perché «è evidente che siamo ai titoli di coda di questa disastrosa sindacatura». E con l’appoggio di chi crederà nel suo progetto, a partire da Berlusconi che lo apprezza. Con i tradizionali «puzzle di vecchie sigle» non si risolleva Roma: «È tempo di andare oltre i vecchi steccati».

“Si voterà nel 2016”, è la previsione di Marchini

Quando si andrà a votare? «Credo si voterà alle prossime elezioni del 2016. Marino è il passato e noi della lista Marchini ci siamo sospesi fino a quando non si dimetterà». Oggi non è fin troppo facile sparare addosso a Marino? «So bene come sia impossibile a Roma evitare il contatto con degli insospettabili che poi si rivelano tutt’altro. Cosa diversa è lasciarsi contaminare, come successo a questa sindacatura e trovo indegno da parte di Marino scaricare tutte le colpe sul Pd romano dipingendo solo oggi i suoi padrini politici che lo hanno creato sindaco come dei miseri capi bastone.

Per Marchini la soluzione è la sussidiarietà orizzontale

Non è il ruolo stesso del sindaco in crisi? «No, in crisi è il vecchio modello di governo delle città calibrato su risorse infinite che non ci sono più. La risposta è scritta nella Costituzione: sussidiarietà orizzontale, delegando e coinvolgendo i cittadini nella gestione di alcune attività del proprio quartiere, dal verde agli asili nido. Il comune interverrà con la leva fiscale e con agevolazioni nelle utenze . Miglioreranno i servizi,si creerà occupazione risvegliando un Sogno una squadra di almeno 300 persone ma è utopistico trovare le migliori risorse dentro partiti e movimenti forte senso comunitario. Le Olimpiadi possono essere un volano? «Temo sia un dibattito teorico. Se verranno in Europa, le Olimpiadi le vincerà Parigi: malgrado il generoso impegno del Coni sono più bravi a fare sistema».

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