Se fai il saluto romano rischi la galera. Se tiri pietre e devasti sei “da capire”
Dalli a quelli che fanno il saluto romano. Dalli agli squadristi. Oddio, gli squadristi picchiatori. E fascisti. Ecco che riciccia l’internazionale “nera”. Ecco che Repubblica spiega ai suoi lettori il come e i perché del tifo calcistico violento e organizzato. E si produce in un semplice parallelo: sono come i black bloc. Perfetto. Ora si che è tutto più chiaro. Tesi arcinota e buona per tutte le stagioni. Come lo fu, anni fa, quella degli opposti estremismi. Tesi facile da spiegare: sono gruppi di violenti. Tesi facile da condannare: sono pure ideologicamente fascisti. Perché deve essere sempre semplice e facile individuare i cattivi.
Solo il saluto romano fa scandalo
Da un lato i fasci dall’altro i black bloc. Facinorosi. Quelli vestiti di nero che sono della sinistra anarcoide (black bloc) e quelli che neri lo sono per le idee che hanno. Facile, perché nel bailamme quotidiano delle notizie che rimbalzano da ogni dove, sembrano pure uguali. Anche se non è così. Perché quelli che in total black spaccano le vetrine, incendiano i negozi e le auto in sosta e attaccano pure la polizia dicono di voler sfogare la loro rabbia contro la globalizzazione. O contro il “razzista” Salvini. E perciò, tutto sommato, li si può capire. Perché là in mezzo qualche scapestratello figlio di papà e mammà, lo trovi sempre. Gli altri, no. Quei teppistelli che si permettono di fare il saluto romano a volto scoperto, sorridenti e fieri e che poi postano le foto sui social network, quelli li sono da esecrare. E se possibile da mandare in galera per direttissima: altrimenti che ci sta a fare l’accusa sempre pronta e buona per ogni uso della”tentata ricostituzione del partito fascista”? Se poi vengono dall’estero a sostegno di tifoserie gemellate ecco che è evidente si tratti di una “internazionale” nera del terrore che si riunisce sotto la maschera del tifo calcistico organizzato. Tutto così facile da capire, per i lettori radical-chic. Tutto così facile da spiegare. Proprio come fa Repubblica.