Preso l’uomo che ha violentato la tassista romana. «È stato un raptus»

11 Mag 2015 9:59 - di Redazione

È finita la caccia all’uomo che ha violentata una tassista romana di 43 anni venerdì 8 maggio a Roma. «È stato un raptus e l’ho aggredita», ha confessato Simone Borgese, il trentenne romano fermato domenica 10 maggio  in zona Pineta Sacchetti con l’accusa di violenza sessuale nei confronti della tassista  stuprata venerdì mattina in una strada sterrata nella zona di Ponte Galeria a Roma. Incastrato dall’identikit e dal cellulare, l’uomo con precedenti per furto ha fornito agli inquirenti un racconto dettagliato della violenza sessuale compiuta.

La violenza alla tassista

La svolta alle indagini è arrivata nella tarda mattinata domenica. Un serrato lavoro investigativo, coordinato dal pm Eugenio Albamonte,  ha consentito di individuare l’uomo ora trasferito in stato di fermo nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di violenza sessuale e rapina. A incastrare Borgese, che di lavoro fa il cameriere a chiamata ed è separato con una figlia di sette anni, anche il riconoscimento fotografico fatto dalla vittima dello stupro. Il colpevole è apparso prostrato ma non pentito di quanto avvenuto. Gli uomini della Squadra mobile sono arrivati a Borgese grazie all’aiuto di un altro tassista che aveva riconosciuto nell’identikit reso noto dalla Questura un passeggero che poi pochi giorni fa aveva accompagno nella stessa zona di Ponte Galeria, dove vive il nonno. Arrivati davanti all’abitazione l’uomo aveva spiegato al tassista di non avere i soldi per pagare la corsa ma, a garanzia del futuro pagamento, aveva fornito il numero del suo cellulare. Numero su cui gli inquirenti hanno fatto verifiche risalendo all’identità di Borgese.

Incastrato dall’identikit e dal cellulare

Ne l suo passato anche piccoli precedenti per furto e minacce al compagno di sua madre. Si chiude, quindi, in poco più di 48 ore una vera e propria caccia all’uomo iniziata subito dopo la denuncia della donna che lo ha riconosciuto. La drammatica vicenda è iniziata venerdì mattina intorno alle 7 nei pressi dell’Hotel Ergife. La tassista romana ha fatto salire a bordo del taxi Borgese che, dopo una serie di cambi di tragitto, l’ha diretta in una stradina in aperta campagna, nella zona di Ponte Galeria dove si è consumata la violenza. Al momento di pagare l’uomo l’ha stordita con un pugno in faccia, ha abusato di lei costringendola a un rapporto orale e l’ha rapinata di 80 euro di incasso. Poi si è dato alla fuga a piedi. Sabato la Questura aveva diramato l’identikit dell’aggressore: italiano, età tra i 25 e i 30 anni, magro, alto tra 1,65 e 1,70, capelli corti scuri e mossi, occhi piccoli scuri, labbra sottili e carnagione chiara. Nel suo profilo Facebook (oscurato dopo la cattura), Borgese appare sorridente, normalissimo e straordinariamente legato alla figlia che appare dall’immagine di copertina.

Commenti