Persino la rossa San Lorenzo contro i migranti: «Qui non li vogliamo»

25 Mag 2015 18:34 - di Guido Liberati

Dovrebbero essere 70 i richiedenti asilo, provenienti da Ponte Mammolo, ad essere trasferiti nella sede dell’Esercito della salvezza di via dei Sabelli, a San Lorenzo. Il trasferimento nel quartiere rosso per definizione, punto di riferimento dei centri sociali e dei comunisti romani duri e puri, è stato disposto da un protocollo firmato con la Prefettura. Ma lo storico quartiere della capitale, da sempre di sinistra, si ribella e su Facebook addirittura nasce la pagina del comitato «Via degli Ausoni dice basta». «C’è gente italiana che dorme in macchina» è il tenore di alcuni commenti sulla pagina Facebook del comitato e anche «A San Lorenzo ci mancano solo i profughi per completare l’opera dello schifo che c’è già nel quartiere». Ma c’è anche chi, invece, usa toni più pacati spiegando che «da sanlorenzina sono felice ed orgogliosa di accogliere dei profughi che fuggono dai loro Paesi in guerra, non sono loro che rovinano questo quartiere». Ma il presidente del comitato Marco Orlandini non ci sta e ricorda che «le nostre strade sono invase da esercizi commerciali gestiti dal racket dei bengalesi e c’è una microcriminalità che non offre il terreno migliore per dare una giusta accoglienza ai profughi».

San Lorenzo, pure il presidente Pd contro i migranti

Anche l’espontente il presidente del II municipio Giuseppe Gerace, eletto con il Pd, pur ribadendo la retorica di sinistra «dell’integrazione e dell’accoglienza», chiede un incontro urgente con l’assessorato alle politiche sociali del Campidoglio. «Dopo il trasferimento senza alcun preavviso di 200 rifugiati circa in via Cupa al Centro Baobab, abbiamo espresso la necessità di essere coinvolti come Municipio per scegliere quale sia la migliore destinazione di un immobile confiscato alla mafia che si trova in va dei Reti -scrive Gerace- Le ipotesi unilaterali di concentrare circa 400 migranti tutti nello stesso quadrante di San Lorenzo/Tiburtina dell’Assessore Danese avevano destato grande stupore e preoccupazione nel territorio per questo ribadiamo la richiesta di un urgente incontro con l’Assessore Danese per avviare la dovuta condivisione su un tema così delicato». «Il Consiglio del Municipio, sovrano sul territorio, e le associazioni di quartiere sono il nostro punto di riferimento per le scelte più importanti da intraprendere -aggiunge- Rivendichiamo la nostra volontà e caratteristica di essere un Municipio favorevole alla integrazione ed alla accoglienza e l’urgenza di una riunione con l’amministrazione centrale, riunione già richiesta e sollecitata in data odierna con lettera ufficiale». È la solita retorica della sinistra parolaia: solidali solo quando si tratta degli altri.

eg

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