L’immagine vincente del renzismo? Quella della Boschi, ecco perché…
«Una mela fresca e piacevole». Così la definisce Oliviero Toscani. Non si hanno grandi notizie sulla sua competenza ministeriale, particolare quasi irrilevante, ma di sicuro Maria Elena Boschi, bella, giovane e fedele alla linea del capo, è la migliore icona del renzismo rampante. Anzi di più, è il marchio doc della ditta renziana. Acqua e sapone, fresca e “nuova”, la ministra toscana ha le phisyque du role per archiviare la stagione delle vecchie dame del partito e sbaraglia la concorrenza rosa del Nazareno. Di fronte alla Boschi scompaiono le performance delle altre donne del premier, Alessandra Moretti, Marianna Madia, Simona Bonafè.
Boschi incarna alla perfezione il renzismo
Ma perché lei sì e le altre no? Perché – secondo il politologo della Luiss Giovanni Orsina – «è l’incarnazione totale e perfetta del renzismo» e, a dispetto delle apparenze fresche e naif, «ha un’immagine fortissima», aggiunge Alessandra Ghisleri di Euromedia. Stretta nei suoi tailleurs, di bianco vestiva ad accogliere i bimbi congolesi a Ciampino (modello lady D), immortalata mentre spinge il carrello al supermercato, come una “di noi”, la ministra può vantare di essere riuscita nell’impresa epica di portare a casa le riforme. Fascinosa e vincente, insomma è l’alter ego femminile del premier, la vera first lady.
Simbolo della donna multitasking
Vittima di un gossip leggero e mai offensivo, forse studiato a tavolino, la Boschi offre l’immagine della donna multitasking che fa tutto, ed è per questo che il “premier che va di corsa” l’ha voluta come front man della campagna elettorale. Renziana fino al midollo, secondo analisti e sociologi, «ha un profilo somatico nuovo» (parola di Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing) e, soprattutto, «ha una statura che ha a che fare con la sua renzitudine essenziale, primo, la rottamazione, e lei è donna e giovane, secondo, l’efficacia, e lei è il ministro che ha ottenuto più risultati, terzo, la lealtà, e lei è renziana fino al midollo…». Senza troppo rumore, insomma, la Boschi ha seppellito l’immagine della «sinistra grigia, sfigata che ha il tabù del bell’aspetto». Sotto sotto, insomma, è un po’ berlusconiana. Anche se, puntualizza a scanso di equivoci Toscani, la Boschi (chissà perché) è «senz’altro migliore delle barbie doll di Forza Italia».