Foibe: Cristicchi cittadino onorario di Trieste, ma c’è ancora chi lo contesta

12 Mag 2015 17:11 - di Redattore 89
Cristicchi Magazzino 18

Un gesto di pacificazione, che però non tutti hanno voluto cogliere. Simone Cristicchi è stato insignito della cittadinanza onoraria di Trieste. L’onorificenza è stata accordata a maggioranza su iniziativa del consigliere comunale di Forza Italia Lorenzo Giorgi. «Con il suo lavoro ha portato Trieste e i drammi del ‘900 al centro dell’attenzione nazionale più di sessant’anni di libri, studi storici e convegni», ha spiegato Giorgi, facendo riferimento a Magazzino 18, lo spettacolo di Cristicchi che ha contribuito a far conoscere al grande pubblico la tragedia dell’esodo e che per questo s’è guadagnato l’etichetta di «spettacolo fascista» – e quindi da affossare – da parte della sinistra radicale.

«Per guardare al futuro con ritrovata unità»

Giorgi ha parlato di «un voto trasversale che, oltre a vedere tra i favorevoli compattamente uniti i consiglieri di centrodestra, ha registrato anche il sì da parte di esponenti del Pd e di Sel, ma soprattutto quello del sindaco Cosolini, che personalmente ringrazio». Dunque, una dichiarazione all’insegna del fair play e coerente con l’intenzione di fare della mozione un momento in cui consiglio e città potessero ritrovarsi uniti. «Penso che con questo riconoscimento l’amministrazione comunale chiuda un percorso condiviso di pacificazione», ha detto Giorgi, aggiungendo che si tratta di un atto «necessario per poter guardare al futuro con uno spirito condiviso e di ritrovata unità».

Il centrosinistra spaccato

In realtà, il percorso per la cittadinanza a Cristicchi non è stato poi così condiviso: i voti favorevoli sono stati 17, i contrari 3, gli astenuti 10, i non votanti 2. A dire no sono stati due esponenti della Federazione di sinistra e uno del Pd, mentre gli astenuti e i non votanti erano tutti del Pd, in compagnia di un esponente di Sel e di due esponenti di liste civiche di sinistra. Tutti, gli astenuti forse più dei contrari, hanno perso un’occasione: quella di mostrare, una volta per tutte, che riconoscersi triestini e italiani vale più di una furia ideologica ottusa e fuori dal tempo.

I nostalgici di Tito perdono, Trieste vince

Lo spettacolo di Cristicchi, come è stato sottolineato anche nella mozione per la cittadinanza onoraria, «ha saputo ripercorrere tutte le tragedie vissute dalle nostre terre e dalla nostra gente, in maniera chiara, trasparente e super partes». Nessuna sbavatura ideologica, dunque, ma solo la volontà di riscoprire e far riscoprire un pezzo di storia dimenticato e di rendere omaggio alle molte vittime di quella che fu una pulizia etnica contro gli italiani. Eppure a Cristicchi è stato detto e fatto di tutto: dalle intimidazioni ai tentativi di agguato nelle uscite pubbliche, fino al taglio delle ruote del camion della tournée. E questo perché, per certa sinistra, di alcuni argomenti semplicemente non si deve parlare. Chi, in consiglio, ha votato contro o si è astenuto ha di fatto sposato questa tesi. Ma, si diceva, ha perso un’occasione. La città di Trieste, invece, ha vinto la sua sfida.

Commenti