Fifa: Blatter sarà pessimo, ma l’inchiesta Usa puzza di ritorsione
Questo Blatter dev’essere proprio pessimo. La quint’essenza della cattiveria. E perciò la Fifa ha bisogno di aria nuova, fresca e pulita. Messa così non c’è storia: destino segnato per lo svizzero settantanovenne che guida il calcio mondiale. Basta, ad esempio, un’occhiata ai nostri giornaloni o ai loro siti internet per convincersi che questo mostro di insolenza debba essere addirittura abbattuto. Spianato. Idem se si guardano i servizi televisivi dei tg: la Fifa e quel Blatter così antipatico e arrogante battono persino le più immani tragedie. È perciò facile che il cattivo appaia così anche a noi. E anche a tutti quelli che né di Fifa né di pallone si interessano. Così come giusta e sacrosanta l’indignazione di quanti ne chiedono le dimissioni. È la lotta del bene contro il mare, diamine. E il male è sicuramente impersonato da questo vecchio arrogante. Anche se… Anche se, d’un tratto, qualche domanda, tra tante certezze, emerge. E allora cominciano i problemi. Già, perché i dubbi che si affastellano nella tua mente diventano parecchi. E insistenti. Perchè Blatter si presenta per la quarta volta. E nelle precedenti tre occasioni tutti, ma proprio tutti quelli che adesso gli vomitano addosso rabbia e disgusto che hanno fatto? Ma certo che lo sappiamo cos’hanno fatto: lo hanno sostenuto. Lo hanno votato. L’hanno elogiato e blandito e lisciato. Perché nelle precedenti edizioni Blatter era forte ed era bravo. Vuoi vedere che è successo per l’inchiesta degli americani dell’Fbi che, a tre giorni dal voto per il rinnovo delle cariche Fifa, ha prodotto arresti e accuse?
C’é puzza alla Fifa
Si, probabile che sia per questo. Tutti a plaudire all’indagine. Bravi sti americani. E nessuno a domandarsi: ma come è possibile? Come può l’America intervenire ed interferire su una organizzazione sovranazionale? Quale diritto internazionale le consente di operare in Svizzera che è stato sovrano? E se Blatter, che dicono non essere direttamente indagato, viene accusato da stampa e tv di avere eterodiretto l’assegnazione dei mondiali alla Russia e al Qatar che cosa bisognerebbe pensare di mister Bill Clinton la cui Fondazione proprio dagli arabi – rivali nella corsa all’assegnazione dei mondiali con gli Usa – avrebbe ricevuto ben 5 milioni di dollari? E il fratello del re di Giordania, Ali, che adesso condensa sul suo nome la rivolta anti-Blatter sarebbe diverso e migliore perchè lo vogliono gli Usa? Ma, suvvia. C’è puzza alla Fifa. Puzza di guerra di potere. A noi di Blatter non ce ne frega nulla. Con lui al timone o con un altro il calcio vivrà lo stesso. Con annessi pro e contro. Ma qui c’è più di qualcosa che non quadra. Che ci sia e ci sia stato del marcio nella Federazione internazionale non saranno certo gli americani a farcelo scoprire con la loro inchiesta mediatica che puzza tanto di ritorsione. Lo si urlava già di Joao Havelange che di Blatter è stato il potente predecessore. Uno non estraneo ai casi di corruzione dell’ISL, la società che gestì, fino al 2001, i diritti dei mondiali. Ma allora l’Fbi non era interessata. Così come ora non sembrano interessarle i finanziamenti ottenuti dai coniugi Clinton.