Bastano poche bancarelle a fermare la “rivoluzione” comunista a Lecce

25 Mag 2015 12:23 - di Gabriele Alberti

Doveva essere la “chiamata” di tutti i comunisti doc il comizio di Michele Rizzi di Alternativa comunista, uno dei sette candidati governatori della Puglia, un candidato rosso duro e puro, alla sinistra della sinistra, in lotta contro tutte le compagini in lizza alle imminenti regionali. Lecce doveva rispondere alla chiamata rivoluzionaria. Tutto era pronto ma… Auto e bancarelle di venditori ambulanti sotto il palco in piazza Libertini, nel cuore di Lecce, rendono praticamente inagibile la piazza ai seguaci di Rizzi. E il comizio è saltato. L’impraticabilità di campo per i furori ideologici del candidato è stata dovuta alle esigenze del mercatino rionale. Il fatto è accaduto nonostante tutte le autorizzazioni – municipali e della questura – fossero state concesse. Quando Rizzi e suoi simpatizzanti sono giunti in piazza hanno riscontrato l’impossibilità di tenere la manifestazione perché non c’era alcuno spazio libero: ogni metro quadro era occupato dalle vetture e bancarelle. Un paio di pattuglie di vigili urbani sono state inviate sul posto e hanno verbalizzato le infrazioni. L’esponente comunista ha dovuto, però, arrendersi all’evidenza e cancellare la tappa di Lecce. Ha però annunciato che si riserva di presentare un esposto-denuncia contro il Comune che non ha reso agibile la piazza. Forse non ha ben chiaro, il candidato, che probabilmente il richiamo delle bancarelle e della merce a buon mercato degli ambulanti ha più appeal del suo comizio e delle sue sorti elettorali. Laddove si incaglia la revoluciòn.

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