Molestie sugli studenti: arrestato docente dell’università di Camerino

29 Apr 2015 16:33 - di Redazione

Un docente della facoltà di Veterinaria dell’università di Camerino, sede di Matelica, è finito agli arresti domiciliari su ordine del Gip di Macerata per presunte molestie a sfondo sessuale compiute fra il 2011 e il 2013 ai danni di sette studenti. Il prof, originario dell’Ascolano, è stato già sospeso dall’ateneo. Nei mesi scorsi, il docente era stato denunciato per violenza sessuale da uno studente. I carabinieri avrebbero accertato che altri sei allievi sarebbero stati oggetto di proposte sessuali e palpeggiamenti. Fra la posta elettronica del docente, gli investigatori avrebbero trovato una mail compromettente, vari messaggi e la registrazione di un colloquio con uno studente. Fra gli elementi di accusa a carico del docente, che hanno spinto il Gip Enrico Zampetti a emettere il provvedimento restrittivo, ci sarebbe anche il referto medico relativo ad uno studente sofferente di stress psichico per le pressioni subite.

La nota dell’Università di Camerino

L’università di Camerino ha diffuso una nota in cui si legge che «a seguito della notifica da parte delle autorità inquirenti, in data odierna, dell’esito delle indagini relative ad un proprio docente, accusato da uno studente di comportamenti illeciti, ha provveduto all’immediata sospensione dal servizio dello stesso». «Contestualmente – prosegue la nota – l’università ha avviato il procedimento disciplinare interno, come previsto dallo Statuto e dal codice etico di ateneo». «Lo scorso 4 novembre – continua il testo – l’Ateneo camerte aveva presentato formale esposto alle autorità competenti, in seguito alla segnalazione di uno studente, per richiedere l’accertamento di fatti ed atteggiamenti tenuti dal medesimo docente. L’università ripone totale fiducia nell’operato delle autorità inquirenti e ribadisce che la tutela degli studenti, della loro serenità e della loro salute è al primo posto, al centro di ogni obiettivo ed attività ed è prioritaria, per questa ragione Unicam ha voluto che si accertasse la veridicità dei fatti segnalati».

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