Def, Renzi si vanta: non ci sono nuove tasse. Ci penseranno i sindaci…

7 Apr 2015 18:01 - di Renato Berio

Dopo l’esame preliminare del Def (Documento di economia e finanza) da parte del consiglio dei ministri Matteo Renzi si è presentato ai giornalisti con il suo solito atteggiamento, un misto cioè di ottimismo e supponenza: ha annunciato che non ci saranno nuove tasse e nemmeno tagli, perché il suo governo ha costantemente ridotto la pressione fiscale (ha parlato di un taglio di tasse nel 2015 pari a 21 miliardi). E come al solito nel fornire le cifre il premier non è stato preciso come ci si sarebbe aspettato: la spending review, ha detto, varrà più o meno 10 miliardi. Renzi ha poi aggiunto che  “non ci saranno tagli alle prestazioni per i cittadini ma c’è bisogno che la macchina pubblica dimagrisca un po’ e se i sacrifici li fanno i politici o salta qualche poltrona nei cda male non fa”. Ha quindi detto di essere disponibile ad incontrare i sindaci ma le amministrazioni locali, ha avvertito, dovranno continuare a risparmiare fino al 2018. Quanto alle stime sulla crescita, Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno confermato la previsione di un + 0,7% quest’anno, dallo 0,6% precedentemente stimato. Nel 2016 si prevede una crescita all’1,4% e quindi all’1,5% nel 2017.

FI: Renzi si fa bello a spese dei sindaci

“17 miliardi di trasferimenti tagliati ai Comuni negli ultimi 4 anni a fronte di tagli fantasma all’amministrazione centrale dello Stato”, così Brunetta e Napoli a nome di Forza Italia criticano l’impostazione del Def da parte del governo: “Costringere i sindaci a mettere nuove tasse e balzelli perché il governo non ha il coraggio di dirlo è un comportamento ipocrita. Renzi vuole farsi bello a spese di sindaci e amministratori. Prima di lui hanno fatto così Prodi e Letta”, aggiungono Brunetta e Napoli per poi promettere: “Fi farà un’opposizione ferma e intransigente e presenterà proposte alternative alla linea recessiva e fiscalmente iniqua del governo”.

Gasparri sul Def: fallimento economico del governo

“Il fallimento economico di Renzi è sempre più evidente – rincara la dose Maurizio Gasparri – rispetto a un anno fa il raffronto tra i dati italiani e quelli europei è nettamente peggiorato sia sotto il profilo del prodotto interno lordo, che della disoccupazione e della produzione industriale. Renzi governa male. Ha aumentato la pressione fiscale, che ha superato il 50 per cento del Pil, ha confermato il massacro sulla casa con un incremento dell’imposizione sugli immobili pari al 187 per cento, ha ingannato tutti con riforme finte che non hanno prodotto alcun effetto. Ora con il Def dice che non aumenterà le tasse ma in realtà, tagliando i trasferimenti agli enti locali, che infatti sono in rivolta, costringerà i sindaci ad aumentare i balzelli locali”.

M5S: Renzi è un bluff, il buio oltre le slide

Critiche anche da parte dei Cinquestelle: “Gli investimenti pubblici continueranno a declinare e la disoccupazione, bene che vada, sarà inchiodata intorno al 12% ancora per molti anni. Basta leggere tutte le ultime previsioni sfornate dal governo stesso per comprendere che Renzi è un bluff, il buio oltre le slide”.

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