Fitto al Cavaliere: benvenuti all’opposizione, ma ora niente scherzi

10 Mar 2015 14:51 - di Gloria Sabatini

«Oggi benvenuti tutti all’opposizione». Così il ribelle Raffaele Fitto saluta il no del suo partito alle riforme costituzionali approvate in seconda lettura alla Camera. L’ex governatore pugliese può cantare vittoria dopo che Forza Italia, spaccata a metà sul Patto del Nazareno, ha deciso di votare contro il pacchetto riformista del governo, seppure tra mille distinguo.

Il documento che mette in mora Brunetta

Per molti infatti il velenoso documento dei diciassette parlamentari dissidenti  di osservanza verdiniana (nel quale si manifesta obbedienza al Cavaliere ma si fanno le pulci alla dirigenza) è una richiesta di dimissioni mascherata al capogruppo a Montecitorio Renato Brunetta. Nel testo si dice esplicitamente: questo documento il gruppo non è  né unito né persuaso dalla linea che è stata scelta.

L’avvertimento di Fitto

Fitto lo dice molto chiaro: «Ora l’essenziale è che non ci sia la riserva mentale, nel prossimo passaggio al Senato, una volta passate le elezioni regionali, di riprendere a fare pasticci come è accaduto fino a quindici giorni fa». Sarebbe facile –premette l’eurodeputato di Forza Italia – per me e per gli amici con cui ho condiviso lunghi mesi di solitudine nel Palazzo, nel nostro tentativo di emendare la modesta e inadeguata proposta di riforma costituzionale avanzata dal governo. Sarebbe facile ricordare i nostri emendamenti, e come venivamo trattati per il solo fatto di averli proposti. Ma, in politica così come nella vita personale, serve a poco dire “Ve l’avevamo detto”. Dico invece con positività: “Oggi benvenuti tutti all’opposizione”». Annunciando in Aula il no al disegno di legge sulle riforme gli uomini  di Fitto, Capezzone, Romano, Bianconi e Ciracì, hanno spiegato di essere stati sempre contrari «già in commissione», quando invece Forza Italia votava a favore.

L’incognita regionali

Non è un mistero che dopo l’elezione di Mattarella con l’esclusione di Berlusconi dalle trattative quirinalizie il partito azzurro abbia sterzato verso una linea meno morbida con il governo e che le imminenti regionali di primavera impongano uno straccio di unità dalle parti di Arcore. Ma è anche molto verosimile che all’indomani del risultato delle urne gli azzurri tornino a dividersi e i malpancisti guidati da Fitto possano decidere di fare le valigie. Molto dipenderà anche dall’atteggiamento del Nuovo centrodestra di Alfano che non naviga in buone acque. Nel complicato panorama dell’ex centrodestra le uniche forze a non temere ripercussioni e a poter vantare coerenza nei confronti di Matteo Renzi sono Fratelli d’Italia e Lega, non a caso in crescita costante nei sondaggi di queste ultime ore. Anche le sorti di Flavio Tosi che in queste ore deve chiudere la partita veneta  con Salvini sono appese alle mosse dei cugini forzasti.

 

Commenti