Eutanasia, l’annuncio shock dei radicali: aiuteremo noi i malati a morire

21 Mar 2015 8:41 - di Franco Bianchini

Continua a dividere l’eutanasia. L’ultima sortita dell’associazione Luca Coscioni è un annuncio shock: contro la stasi del Parlamento, che non ha ancora approvato una legge sul fine vita, è il momento della mobilitazione, che arriverà anche alla disobbedienza civile. Protagonisti sono Marco Cappato, la vedova di Piergiorgio Welby Mina e Gustavo Fraticelli. «Ci prendiamo la responsabilità di fare quello che non si può fare – ha spiegato Cappato – Abbiamo aperto il sito www.soseutanasia.it e un conto corrente e forniremo informazioni e supporto logistico a chi vuole recarsi in Svizzera per l’eutanasia finché il Parlamento non inizierà a discutere. Questo per la legge italiana si configura come un reato di concorso in omicidio del consenziente».

Ogni anno eutanasia “nascosta” per 20mila persone

Andare all’estero al momento rimane l’unica soluzione per i pazienti che vogliono ottenere l’eutanasia. «Ogni settimana riceviamo 60 telefonate di persone disperate – ha raccontato il presidente di Exit Italia Emilio Coveri – tutto quello che vogliono è morire con dignità, mentre questa politica del ‘non fare’ li obbliga a morire in esilio». La legge depositata in Parlamento nel settembre 2013 non è stata ancora mai discussa neanche in Commissione, sottolineano 40 parlamentari di diversi schieramenti in un appello ai presidenti di Camera e Senato. «Decidere della propria vita – si legge nella lettera – comporta decidere anche di quella parte della vita che è l’approssimarsi della morte». Secondo Carlo Troilo, dirigente dell’associazione, ogni anno circa 20mila pazienti terminali muoiono clandestinamente con l’aiuto dei medici. «Esiste un silenzio “appiccicoso” su tutta una serie di temi che riguardano le scelte individuali – ha affermato l’ex ministro degli Esteri Emma Bonino -. Il fatto che una legge di iniziativa popolare non venga discussa vuol dire che i parlamentari stessi stanno distruggendo un istituto democratico. Il silenzio è possibile perchè la democrazia è malata, le istituzioni non funzionano a partire dalla Rai». Il silenzio è stato registrato anche dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che in un messaggio ha sottolineato come le «istituzioni e la politica sono in forte ritardo rispetto al sentire diffuso della nostra società».

La replica

«La vita è una cosa meravigliosa – ha detto Maurizio Sacconi, senatore di Area popolare – Appartengo convintamente alla società più arretrata sui temi della vita. Come molti nel popolo italiano preferisco una società nella quale prevalga la propensione ad aiutare a vivere chiunque abbia la tentazione del suicidio».

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