«È finita»: la gioia in casa Sollecito. Raffaele: «Devo tutto a mio padre»

28 Mar 2015 9:26 - di Eleonora Guerra

«Sono immensamente felice che quella stessa magistratura che mi ha condannato ingiustamente mi ha restituito oggi la dignità e la libertà». Così Raffaele Sollecito ha commentato la sentenza con cui nella notte la Cassazione lo ha assolto in via definitiva dall’accusa di aver ucciso, insieme ad Amanda Knox, Meredith Kercher.

L’esplosione di gioia a casa Sollecito

La notizia è stata appresa da Raffaele e dalla sua famiglia nella casa di Bisceglie, dove il ragazzo si era rifugiato dopo aver assistito, la mattina, all’udienza in Cassazione, a Roma. «È finita, è finita. Stiamo piangendo di gioia. Da domani ricomincia la nostra vita. Mio figlio potrà finalmente pensare al suo futuro», sono state le prima parole del padre di Raffaele, Francesco Sollecito. «Noi siamo sempre stati vicini alla famiglia di Meredith. L’unico responsabile sta scontando la pena», ha quindi aggiunto l’uomo, facendo riferimento a Rudy Guede. «Sono immensamente felice», ha poi detto Raffaele, aggiungendo che «finalmente posso riprendermi la mia vita. Finalmente non dovrò più occuparmi di carte giudiziarie e posso tornare alla normalità». Ma un pensiero particolare il ragazzo lo ha rivolto al padre: «Il merito di quello che è successo oggi è anche di mio padre che non mi ha mai abbandonato, devo a lui tantissimo».

 

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