Soldi in nero, la replica di Soria mette nei guai Corrado Augias

19 Feb 2015 20:28 - di Tano Canino
Rai

È strana la vita. Oltre che bella. Prendete, ad esempio, Corrado Augias. Una specie di monumento nel nostro panorama culturale. Esempio di sobrietà ed eleganza. Di pacatezza e decenza. Un maestro. Fine dicitore e inflessibile fustigatore delle varie caste. Uno che, fino a ieri, solo a pensare di volerne criticare l’opera t’arrivava addosso di tutto e di più. Anche se la critica era pertinente e, magari, come accaduto qualche tempo addietro, un lettore scopriva casualmente un copia e incolla che sapeva tanto di plagio. Il riferimento é alla pag 246 attribuibile ad Augias del libro “Disputa su Dio e dintorni” firmato insieme a Vito Mancuso. Ma tant’è. Nulla sembrava poterne scalfire l’incedere. Un esempio per tutti. Intoccabile e inarrivabile. Almeno fino a ieri, dicevamo. Perché ieri abbiamo appreso tutti delle gravissime dichiarazioni di Giuliano Soria, ex presidente del Premio Grinzane Cavour. Cosicché quella corazza di dignità e onestà è stata squassata da pesanti colpi di maglio. Squassata fino a frantumarsi.

Solo soldi in nero

Voleva essere pagato in nero, ha detto chiaro e tondo Soria di Augias. Ed era pure insistente. Letteralmente: «vorace e assillante». L’avesse messo sotto con l’auto gli avrebbe fatto meno male. Anche perché la successiva difesa è stata assai blanda: «…è vero che tre o quattro prestazioni sono state pagate come rimborso spese a forfait…ho sempre dato conto al fisco…» Poco, troppo poco per parare l’accusa così diretta di aver richiesto e ottenuto soldi in nero. Ancora meno se si tiene conto della velenosissima replica di Soria che senza mezzi termini ha invitato Augias a mostrare le fatture e le ricevute. Cosa impossibile, secondo l’ex patron del Grinzane, perché per l’appunto i pagamenti erano stati effettuati in nero. Strana la vita. Perché adesso vengono in mente anche le violente arringhe contro il Cavaliere «condannato per frode fiscale». E  la reiterata filippica censoria sulla «sacrosanta» revoca di quel titolo a Berlusconi espressa, sempre da Corrado Augias, dagli schermi televisivi. Si, é proprio stana la vita. Vero Augias?

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