Scuola, Renzi ci prova con la solita propaganda: ecco cosa cambierà
Il premier Renzi si concentra sulla scuola, terreno propagandistico che dà sempre frutti soddisfacenti, e annuncia il via libera alla nuova riforma per venerdì tra lo scetticismo delle sigle sindacali abituate da anni alle chiacchiere della classe politica. In cantiere c’è l’idea di consentire che il 5 per mille possa essere destinato anche alla cultura e alla scuola: “Daremo autonomia alle scuole in futuro, spero dal 2016, anche dal punto di vista economico. Sarà un meccanismo serio nel quale ciascun genitore e cittadino in dichiarazione dei redditi potrà indicare la singola scuola”.
Un piano di assunzioni straordinarie
Altro punto importante è un piano di assunzioni straordinario e la previsione di tornare ad assumere soltanto tramite concorso pubblico. È prevista una stabilizzazione dei precari con assunzioni di 120mila insegnanti dalle graduatorie. Dal 2016 si tornerà ad assumere per concorso. Per gli insegnanti agli scatti di anzianità saranno affiancati premi di merito.
Più inglese a scuola
Cosa cambierà sul piano formativo? Alle elementari ci sarà una materia insegnata in inglese (quarta e quinta classe). Sarà poi modificato l’insegnamento della musica affidato a un insegnante preso dalle graduatorie e non più al maestro. Alle superiori verrà introdotto lo studio dell’economia e delle materie giuridiche. Al biennio delle superiori verrà reintrodotta la storia dell’arte. I presidi si trasformeranno in manager e potranno in prospettiva gestire il 5 per mille devoluto alle scuole e inoltre spetterà loro assegnare la valutazione di merito agli insegnanti.