Roma stuprata: con Alfano e Marino sono a rischio anche le Olimpiadi

20 Feb 2015 18:51 - di Luca Maurelli

Quelle immagini di una Roma assediata, stuprata e vilipesa da un gruppo di hooligans olandesi non sono andate in onda solo su Teleroma56, purtroppo, ma le hanno trasmesse tutti i grandi network mondali. Ovviamente le hanno viste anche a Losanna, dove ha sede il Comitato Olimpico Internazionale: è lì che si deciderà, da qui alla fine dell’anno, la griglia delle città in corsa per l’organizzazione dei Giochi Olimpici del 2024 mentre entro il 2017 sarà effettuata la scelta definitiva. Roma, naturalmente, avrebbe delle grandi chances di vincere, se non fosse per quelle palle al piede dovute ai recenti scandali giudiziari, al degrado in cui versa la città, alla crisi delle sue casse, al fardello della recessione e a quell’amministrazione cittadina che insieme al governo nazionale non fornisce le dovute garanzie sulla sicurezza e sull’organizzazione di un evento di livello planetario.

Un pessimo ritorno d’immagine per Roma

Le perplessità della stampa mondiale, fin dall’inizio di questa avventura olimpica (la cui guida è ora affidata a Luca Cordero di Montezemolo), sono state sempre pesanti e anche molto, molto fastidiose, ai limiti dell’offensivo. Il Guardian aveva ironizzato così: «A Roma i cittadini si lamentano per le buche nelle strade e per lo stato di abbandono delle antiche rovine. Quale posto migliore, allora, per ospitare l’evento più grande e costoso al mondo?». Anche il francese Equipe aveva sottolineato “i problemi finanziari e di corruzione di Roma”, mentre France Press consigliò Renzi di non farsi troppe illusioni perché “Roma è ben distante dalla vittoria, visto che la Francia e Parigi potrebbero a loro volta candidarsi”. «Portare avanti la candidatura tra gli scandali di mafia e di corruzione sarebbe come dipingere una Fiat 500 di rosso e dire che è una Ferrari», attaccò il “Telegraph”. Gelosia, invidie, ataviche rivalità, spazzatura, perlopiù. Però quello che è accaduto a Roma ieri non ci aiuterà.

Un giorno “olimpico” con Marino e Alfano…

Immaginate un po’ le Olimpiadi a Roma: migliaia di atleti, centinaia di migliaia di turisti, delegazioni internazionali, gare in tutta la città, eventi a raffica, fari di tutto il mondo puntati sulla Capitale. Ecco, immaginate che a gestire tutto questo ci sia il sindaco Ignazio Marino a bordo della sua bici o mentre cerca di parcheggiare la sua Panda, che litiga con i vigili, che cerca di mettere insieme i soldi per l’illuminazione vendendo i sampietrini, che manda in tilt il traffico chiudendo aree pedonali e promuovendo giornate ecologiche. Immaginate cha a gestire l’ordine pubblico ci sia ancora Angelino Alfano, che per una partita di calcio s’è visto arrivare a Roma 6mila tifosi ostili e nessuno lo ha informato che stava per accadere l’apocalisse. Immaginate che il Cio assegni le Olimpiadi 2024 a Roma: dopo i fatti i ieri, chi si sentirebbe rassicurato da un tandem come quello Marino-Alfano? La speranza è che al Cio non abbiamo visto o non abbiamo compreso la debàacle di una città alla prese sì con i barbari, ma anche con la propria incapacità di gestire l’ordinario, come una partita di calcio. Non dobbiamo dimenticare che poco più di un anno fa, sempre a Roma, un tifoso veniva ucciso da uno pseudo-tifoso e sugli spalti dell’Olimpico uno pseudo-tifoso dettava legge sullo svolgimento della partita. Anche allora Alfano se ne lavò le mani e Marino, come oggi, diede la colpa la questore e allo stesso Alfano, in un gioco di scaricabarile che francamente ha molto poco di internazionale.

 

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