Rapporto degli 007 al Parlamento: per l’Isis l’Italia è simbolo da attaccare

27 Feb 2015 15:17 - di Redazione

L’Italia è un «potenziale obiettivo» di attacchi terroristici anche per «la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità». L’allarme è “nero su bianco” nella relazione dei Servizi segreti al Parlamento anche se nel dossier si legge che non sono emerse attività o pianificazioni di attacchi nel nostro paese.

I dati degli 007, l’Italia obiettivo per l’Isis

L’Italia potrebbe rappresentare una zona di ripiegamento per i foreign fighters che dall’Europa sono andati a combattere in Siria. Nel 2014, infatti, c’è stato un «significativo incremento del flusso degli aspiranti combattenti verso i teatri di guerra». Secondo i dati degli 007, si ipotizza che siano 3mila quelli partiti dalla sola Europa, di cui oltre 500 provenienti dai Balcani.

La rete come megafono

Appare sempre più concreto il rischio Isis che sul web «agiscano veri e propri centri di reclutamento per aspiranti jihadisti», in grado di intercettare l’insoddisfazione dei terroristi homegrown che aspirano a passare dalla tastiera di un computer ai teatri di guerra siriani e iracheni. Nel monitorare la rete, sottolineano gli 007, «si è registrata la tendenza, soprattutto da parte dei più giovani, a privilegiare i social network, attraverso i quali, tra l’altro, i foreign fighters europei alimentano un’informazione parallela ai comunicati ufficiali dei gruppi armati.

Anche le donne si “arruolano”

In Italia e in Europa esiste dunque un «crescente rischio di attacchi terroristici» ad opera di “varie categorie”. Nella relazione dei Servizi segreti al Parlamento si sottolinea che tra queste categorie sono presenti anche le donne ( mogli, familiari o amiche)  di combattenti «attratte dall’eroismo dei propri cari, specie se martiri». Anche i centri di immigrazione sono ritenuti potenziali pericoli: circuiti radicali di ispirazione jihadista possono ricercare, ai fini di proselitismo, spazi d’influenza nei centri di immigrazione presenti sul territorio nazionale, e«sposti a ricorrenti situazioni di congestione e permeabili all’azione di sodalizi criminali interessati a favorire la fuga dei migranti».

Nuove generazioni di  jihadisti

Esiste una nuova leva di aspiranti combattenti dell’Isis, sottolineano i Servizi, composta da soggetti «molto giovani, spesso con scarse conoscenze sul piano dottrinale ma ben informati sulla pubblicistica d’area e con ottime competenze informatiche». Accanto a questa nuova generazione, che si radicalizza grazie ai messaggi che circolano sul web, resiste la cosiddetta “vecchia guardia” che continua nella sua opera di proselitismo.

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