Il Questore si assolve: «Abbiamo evitato una guerra con 600 romanisti»

20 Feb 2015 17:45 - di Roberto Frulli

Rivendica di aver garantito l’incolumità fisica dei romani e difende il suo operato, come scelta di buon senso. Rivela di aver sventato un agguato di 600 tifosi romanisti pronti a dare battaglia contro gli hoolingas del Feyenoord. Prefigura che ci sarebbe scappato il morto se si fosse agito diversamente. Da del dilettante al sindaco Marino volgendogli addosso l’accusa di pressappochismo («Scaricare non serve, quando si perde si perde insieme»). Svela che centinaia di tifosi non sono partiti da Rotterdam ma da Bruxelles e hanno acquistato il biglietto sul web eludendo così i controlli della polizia olandese che non ha fornito ai colleghi italiani un elenco dei facinorosi. E  alla fine, si prende le sue responsabilità offrendo, la dove necessario, le sue dimissioni: «se qualcuno pensa che io abbia operato male, io sono qua». Il Questore di Roma Nicolò Marcello D’Angelo non le manda a dire. Investito dalle polemiche per la gestione dell’ordine pubblico nella Capitale spazzata dalle devastazioni degli hooligans del Feyernoord, fornisce la sua visione dei fatti. E svela i retroscena di una giornata campale durante la quale, da un momento all’altro, sarebbe potuto scapparci il morto.
Il rischio maggiore era quello di un corteo che, spiega D’Angelo, «avrebbe innescato reazioni a catena difficilmente controllabili». I tifosi del Feyenoord sono, infatti, «abituati a marciare in corteo per raggiungere lo stadio». E questo avrebbe certamente provocato il risentimento degli avversari romanisti, soprattutto dopo l’affronto dell’immagine della lupa decapitata diffusa sui Social. Un affronto che un gruppo di romanisti era seriamente intenzionato a lavare con il sangue.
Per questo «Piazza di Spagna era presidiata fin dalle prime ore della mattina» perché, spiega il Questore, «temevamo un corteo non autorizzato dei tifosi e molti supporter volevano questo. Abbiamo cinturato la piazza per potere convogliare il flusso dei tifosi al punto di raccolta, piazza delle Canestre, attraverso l’unica via, la salita di San Sebastianello».

Il Questore D’Angelo: scelte di buon senso, si rischiava un massacro

E le bottiglie lanciate contro la fontana della Barcaccia appena restaurata? Qui il Questore rivendica la scelta di buon senso.«Non siamo intervenuti davanti alla sporcizia e allo scempio per evitare il peggio a piazza di Spagna: in quella piazza ci sono scuole, bimbi dell’asilo che escono alle 16. Era pericoloso, si poteva innescare una miccia spaventosa, abbiamo protetto la piazza e la gente evitando di intervenire in maniera massiva». Insomma, tutto si sarebbe potuto fare, anche un intervento più ruvido contro gli hooligans del Feyenoord che calciavano bottiglie di birra dentro la fontana, ma è stata scelto di non entrare in conflitto con gli hooligans per evitare guai peggiori tanto al contesto quanto alle persone presenti nell’area: «Meglio la sporcizia e il disordine – taglia corto D’Angelo – che agire in maniera sconsiderata: sono scelte operative dettate da situazione difficili».
«Se i miei uomini ieri facevano i gendarme – avverte il Questore – si sarebbe scatenata una rissa gigantesca e poi sarei stato costretto ad usare il reparto in maniera massiva e ci andavano di mezzo innocenti. Abbiamo tutelato ciò che poteva essere tutelato – aggiunge D’Angelo – Abbiamo disposto il servizio davanti ai monumenti e ai palazzi istituzionali, con 600 uomini e le pattuglie abbiamo cinturato tutta la zona: l’ordine pubblico non è uno sterile manuale ma è buon senso, capacità di sintesi e farsi due conti. Il nostro intervento è stato di buon senso».
«Se fossimo intervenuti nella piazza con quel flusso di tifosi – spiega D’Angelo – avremmo innescato una miccia spaventosa. Io, signori, morti non ne faccio. Non ci sono scene di massacri».
Ma il Questore svela anche un retroscena di non poco conto. C’erano «40 tifosi romani che volevano tendere agguato a olandesi per vendicare la Lupa. Si erano nascosti a Colle Oppio con i bastoni per vendicarsi sui tifosi del Feyenoord» anche per la provocazione dell’immagine circolata sui social della Lupa decapitata. «Fortunatamente li abbiamo bloccati e portati via». E altri 600 tifosi romanisti erano «radunati a piazzale Flaminio e pronti a fare scontro con un eventuale corteo dei tifosi olandesi. Questa è la ricostruzione storica dei fatti», taglia corto il Questore.
«Capisco il sindaco di Roma che si è visto la piazza vituperata ma non condivido una accusa di pressapochismo – conclude amareggiato D’Angelo – abbiamo garantito l’incolumità, abbiamo impedito devastazione e saccheggi veri. Le forze dell’ordine hanno operato bene. Scaricare non serve, quando si perde si perde insieme».

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