Primarie Pd, Cofferati: «Da Renzi ancora insulti, pronto l’esposto»
Non bastano le indagini e le polemiche già in atto. Sulle primarie del Pd in Liguria sta per arrivare anche un esposto di Sergio Cofferati, che lamenta: «Prosegue la campagna degli insulti senza neppure una risposta di merito». «O al termine di questa settimana, o la settimana prossima andrò in Procura», ha annunciato l’eurodeputato, che ha deciso di lasciare il Pd, suscitando una escalation polemica all’interno del partito.
Le polemiche con Renzi
L’addio di Cofferati ha fatto da amplificatore alle proteste e alle denunce sulla regolarità del voto, finito già a attenzionate per la presenza di numerosi elettori “sospetti”, individuati come provenienti da altri territori, come minorenni, come espressione di forze politiche avversarie. Una situazione cui l’apparato del Pd ha reagito accusando Cofferati di lasciare per non aver saputo affrontare la sconfitta. «Ha portato via il pallone» è stata la metafora usata da Matteo Renzi.
Fra le irregolarità anche soldi in cambio di voti
«Stamattina mi sono arrivate le carte della Commissione di garanzia del partito e le loro decisioni. Ora le guardo ma le conosco già perché sono le denunce fatte da me in passato. Quindi andrò in Procura», è stata la replica agli insulti di Cofferati, che ha annunciato che, ora che è fuori dal Pd, a Bruxelles resterà iscritto come indipendente al gruppo dei Socialisti europei. Tra gli illeciti segnalati per giustificare l’annullamento del voto in 13 dei 29 seggi contestati quelli considerati particolarmente gravi sono le pressioni esercitate sugli elettori, il voto di esponenti del centrodestra e le segnalazioni di alcuni votanti, fra i quali una donna che parla di «euro versati a lei prima dell’ingresso al seggio ai fini del voto».