Grecia, la vera novità è la “bizzarra” alleanza tra destra e sinistra radicali

27 Gen 2015 16:32 - di Mauro Achille

Grecia, ovvero le cose che non ti aspetti. Se c’è una novità che sta riflettendosi sui quotidiani di tutto il mondo è la strana alleanza di governo che si è formata tra Alexis Tsipras e Panos Kammenos. Il primo espressione della sinistra radicale, il secondo di una destra non meno radicale, nata da una costola di Nuova Democrazia, il partito liberale e conservatore dell’ex premier Antonis Samaras. Sono due personaggi che stanno agli antipodi, il cui unico comune denominatore è costituito dalla netta avversione al rigore europeista e alle politiche di Bruxelles. Il ché non è poco.

La bizzarra alleanza tra sinistra e destra

Dà la misura di un singolare rovesciamento di valori e di paradigmi ideologici. Con una sinistra che manda in soffitta la visione internazionalista per abbracciare le posizioni ipernazionaliste della destra di Kammenos. Insomma, nel crogiulo della crisi greca sembra stia maturando un autentico terremoto che supera differenze antiche e fissa le coordinate dei nuovi blocchi concettuali, il discrimine tra i fondamenti su cui la politica poggiava diversità di pensiero, articolazioni di programmi, visioni e missioni. La differenza, oggi, la fanno l’Europa, l’Euro, la Finanza, le Banche, la Bce, il Fondo monetario internazionale. Nella traslazione di quest’asse e nel riposizionamento delle nuove questioni politiche vanno individuate le ragioni della bizzarra alleanza. Certo è che Panos Kammenos non pare un partner facilmente addomesticabile. Dai più viene descritto come un animale politico. Ha un soprannome che è tutto un programma.

Panos Kammenos, l’imprevedibile

Lo chiamano “Psekasmenos”, che vuol dire : imprevedibile. Ama la provocazione. Famosa è la foto che lo ritrae nel Parlamento greco con indosso una t-shirt con in vista la scritta: “Troika a casa”. Nella campagna elettorale ha fatto furore e raccolto voti la sua tondeggiante immagine mentre insegna ad un bambino come guidare un treno in corsa chiamato Syriza. Semplice preveggenza o calcolo scientifico? Chissà. E’ un fatto, però, che alla fine le cose siano andate proprio in questo modo. La stampa ellenica che non lo digerisce lo descrive come una persona ricca e gaudente, che nella Grecia indebitata e martoriata dalla povertà popolare, non disdegna di farsi vedere sullo yacht (i maligni dicono che non paga le tasse) mentre invade i social con i suoi teweet. Sempre, in verità, in difesa della sovranità nazionale mortificata da Bruxelles e dei valori tradizionali di cui la Grecia fu faro e culla di civiltà in epoca antica.

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