Renzi lascia gli italiani al freddo: stangata Iva anche sulle stufe a pellet
Nella legge di stabilità arriva di soppiatto anche la stangata sul pellet, il combustibile naturale impiegato da oltre quattro milioni di italiani. «L’emendamento presentato dal governo in sede di Commissione bilancio del Senato che alza l’Iva sul pellet dal 10 al 22% è una scelta che va assolutamente contrastata», attacca Sandra Savino. «Una decisione – sottolinea la deputata di Forza Italia- che colpisce solo in Friuli Venezia Giulia un comparto che con l’indotto impiega oltre 3.200 lavoratori, e che non è certo il caso di penalizzare. Alla faccia delle strategie strutturali e della spending review: qui si scava nella carne viva del mondo produttivo, si gratta il barile senza considerare i contraccolpi, non solo sulla produzione ma anche sull’aumento dei costi per le famiglie, che quest’inverno dovranno riscaldarsi andando incontro a una spesa maggiore. Il tutto per 96 milioni di introiti da parte di uno Stato che potrebbe recuperare la stessa cifra – conclude – da quei tagli alla spesa pubblica improduttiva finora, da parte del governo Renzi, solo annunciati e ancora inattuati. Nella relazione tecnica del governo all’emendamento presentato in Senato in Commissione Bilancio (3.4111) si legge che «l’Italia risulta essere il più importante mercato del pellet a livello europeo e il consumo complessivo nell’anno 2013 ammonta a 3,3 milioni di tonnellate». Insomma, la vacca è grassa e si può mungere per bene.
Una batosta che colpisce soprattutto il Nord
Fa specie, ma non tanto, che nessun esponente degli ambientalisti prenda la parola per protestare. L’uso delle stufe a pellet, considerato il combustibile più ecologico in assoluto, in tutto il mondo occidentale riceve degli incentivi da parte dei governi. Questo clamoroso dietrofront del governo avrebbe scatenato le ire di Verdi, Legambiente e altri gruppi ambientalisti. Ma il fatto che il Pd sia al governo ha silenziato tutto. Non a caso quelli che alzano di più la voce sono i politici della Lega. La stangata di Matteo Renzi colpisce. infatti , tra comparto del pellet e utilizzatori, per la maggior parte i cittadini di Lombardia, Veneto e Friuli. Le tre roccaforti leghiste. Un dispettuccio di Renzi? Non è un caso che tutti i big del Carroccio (da Salvini a Calderoli, da Cota a Zaia) abbiano formalmente denunciato l’imbroglio. «Per Renzi riscaldarsi è diventato un lusso», ha attaccato il leader della Lega. Ancora più duro Luca Zaia. «È un sistema per fregare i cittadini, mettendo in ginocchio le imprese e ingannando i cittadini – ha osservato il governatore del Veneto – che si troveranno con stufe nuove ridotte a soprammobili. E mi aspetto che, prima o poi, arriveranno nuove tasse anche per eolico e fotovoltaico». Con il silenzio complice degli ambientalisti legati a doppio filo con la sinistra.