Partita la corsa al Colle. E Renzi silura Prodi: l’Ulivo non è un santino…

15 Dic 2014 10:02 - di Francesco Severini

È partita in sordina, ma è partita. Senza colpi di scena, sotto la coltre asfissiante delle cronache sulla Capitale corrotta. La partita per il Quirinale sta infatti per entrare nel vivo e i protagonisti della scena politica fanno le loro mosse. Matteo Renzi si è premurato di “silurare” Romano Prodi con una battuta al vetriolo sull’Ulivo.

L’Ulivo non è un santino

Lo scenario è quello dell’assemblea del Pd di domenica. Renzi se la prende con chi (la minoranza dem) evoca l’Ulivo ogni minuto, e lo fa con la nostalgia di chi sta pensando all’età dell’oro. Il premier contrattacca: “Noto un certo richiamo all’Ulivo molto suggestivo e nostalgico, ricordo cosa diceva l’Ulivo sul bicameralismo, quello che non ricordo è come si possa aver perso 20 anni di tempo senza aver realizzato le promesse delle campagne elettorali. L’Ulivo non è santino…”. E se non lo è l’Ulivo, non lo è nemmeno Romano Prodi… La prossima mossa di Renzi sarà consultare i parlamentari del Pd attraverso il fidatissimo sottosegretario Luca Lotti per trovare un nome per il Colle che non venga bruciato dai franchi tiratori.

Berlusconi: nome condiviso

Ma anche Silvio Berlusconi ha fatto la sua mossa: un presidente della Repubblica “gradito” – ha detto – è la logica conseguenza del Patto del Nazareno. Berlusconi, approfittando di un collegamento telefonico con un’iniziativa di Fi ad Imola, ha spiegato come la scelta condivisa del futuro Capo dello Stato sia una delle clausole dell’accordo siglato con Renzi. E non è un caso che il Cavaliere torni sull’argomento, ben consapevole che le sue dichiarazioni ottengono l’effetto sperato e cioè agitare ancora di più le acque dentro il Pd. Non è la prima volta che Berlusconi parla di un accordo con il premier per decidere il prossimo presidente della Repubblica, venendo sempre smentito dal diretto interessato (in questa occasione a smentire sono stati Serracchiani e Guerini, i due vice di Renzi). Pronto a voler far ‘pesare’ i voti è anche il leader di Ncd Angelino Alfano. “Non abbiamo difficoltà a fare una scelta comune con Forza Italia” anzi deve essere “una figura che possa ottenere i voti del Pd, i nostri e quelli di Forza Italia”.

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