«Lo Stato non c’è, abbiamo paura»: l’urlo disperato dei commercianti

20 Dic 2014 16:13 - di Antonella Ambrosioni

Ad Asti per tutta la notte carabinieri e polizia hanno dato la caccia ai due rapinatori che hanno assassinato a colpi di pistola Manuel Bacco, il 37enne titolare di una tabaccheria, ucciso mentre stava difendendo la moglie. Posti di blocco su tutte le principali strade della provincia alla ricerca di un’auto bianca. In caserma e in questura sono stati sentiti numerosi testimoni. «Siamo spaventati, e ci sentiamo abbandonati», è l’urlo esasperato dei commercianti. Il presidente della Federazione provinciale dei Tabaccai di Asti, Mario Valpreda, anche lui già vittima di una rapina, è  disperato: «I furti e le rapine sono in aumento, e le forze dell’ordine non ce la fanno. «La paura per noi va al di là del furto in sé, oggi rischiamo di più».

La rabbia della Federazione tabaccai

«Un altro morto a pochi giorni dell’uccisione del tabaccaio torinese, Enrico Rigollet dimostra che le battaglie da anni condotte della Federazione Italiana Tabaccai per ottenere maggiore sicurezza sono non solo sacrosante ma, purtroppo, sempre attuali»: sono le parole del presidente nazionale dell’Associazione, Giovanni Risso: «Sapere che un altro giovane collega ha perso la vita nello svolgimento del proprio lavoro addolora profondamente tutti noi tabaccai italiani – aggiunge Risso.

«Ormai è un lavoro pericoloso»

«Se perdere la vita mentre si svolge il proprio lavoro è assurdo, venire ammazzati perché si difende quella dei propri cari lo è ancora di più». Risso sottolinea «l’insicurezza nella quale siamo costretti a lavorare per raccogliere soldi non nostri ma dello Stato. Lo stesso che, puntualmente e senza deroghe, li reclamerà ad una categoria che, nonostante i pericoli quotidiani, continua a compiere ogni giorno il proprio dovere, consapevole di essere un insostituibile intermediario tra Stato e cittadini», conclude. «Fare il tabaccaio è ormai un mestiere pericoloso».

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