I cinesi puntano al cuore di Roma: anche l’Atac sarà Made in China?

9 Dic 2014 10:59 - di Priscilla Del Ninno

Anche i nostri autobus, a breve, potrebbero essere targati Made in China. Come quasi tutto in un momento in cui ogni fetta del mercato sa di mandarino. Siamo letteralmente invasi: e dunque anche il trasporto su gomma della capitale potrebbe garantire ai cinesi l’ultima annessione altisonante di un’azienda come l’Atac,  la municipalizzata del Campidoglio con i conti in rosso, dal passato tormentato e dal futuro incerto. Uno scenario debole in cui irrompe la figura di un’azienda cinese interessata ad entrare in partnership con Atac e, in particolare, il Campidoglio è al lavoro sulla definizione di un progetto mirato ad un eventuale leasing dei bus. Al momento, infatti, l’unico competitor di rilievo nelle trattative in corso per cooperazioni internazionali sembra essere la francese Bolloré, che gestisce la mobilità elettrica a Parigi: altro marchio in pole position per la fornitura di una flotta romana di bus green ed elettrici. All’orizzonte, per ora, non ci sarebbe nessuna privatizzazione, ma c’è già chi vede in uno scacchiere così organizzato le mosse propedeutiche a una futura liberalizzazione.

L’assessore Improta sulla eventuale partnership cinese

«A noi interessa sviluppare partnership internazionali perché l’importante è rilanciare Roma come meta di collaborazioni industriali di livello mondiale. Siamo in trattative con dei partner cinesi che sono interessati infatti anche al perimetro industriale di Atac», ha annunciato a riguardo l’assessore ai Trasporti Guido Improta. Ma possibile che non ci sia davvero una possibilità di scelta che non comprenda l’imprenditoria dell’Estremo Oriente, chiaramente interessata ad entrare in un grande mercato europeo? Sembrerebbe proprio di no, se è vero che, come spuefìgato dsa Improta stesso, «nel piano industriale di Atac è previsto che buona parte della flotta venga rinnovata con il leasing. Si parla di almeno un terzo. Al momento il parco mezzi di Atac conta 2.085 bus». E quindi per almeno 700 vetture potrebbe esserci in vista un futuro cinese.

Il consigliere Aurigemma: «Un’iniziativa improvvisata»

«Non più di due settimane fa l’assessore Improta e  l’ad di Atac Broggi sono venuti in commissione trasporti alla Pisana a illustrarci il piano industriale per rilanciare la più grande azienda di trasporto pubblico di Roma, a serio rischio fallimento», ha dichiarato sul tema il consigliere di Forza italia della regione Lazio Antonello Aurigemma. «A quanto sembra – ha quindi proseguito l’esponente azzurro – sono bastate due settimane a Improta per poter cambiare le linee guida, già molto deboli visto che il piano industriale si basa soltanto sulle risorse che la regione Lazio deve reperire, e sull’aumento dei parcheggi e dei biglietti, che ovviamente ricadranno sulle tasche dei cittadini. Senza pensare poi ai tagli di alcune linee periferiche. Ora l’assessore Improta è obbligato ad andare in Aula e a spiegare il suo cambio di strategia, e far decidere ai consiglieri le sorti della municipalizzata. Anche perché – ha poi concluso Aurigemma – Atac non è di proprietà di nessuno, gli azionisti di maggioranza sono soltanto i cittadini romani. Vorremmo poi che fossero evitate iniziative improvvisate che rischiano di creare ulteriori difficoltà ad una azienda che ha bisogno di una vera politica di rilancio, che ad oggi quest’amministrazione non è stata in grado di mettere in campo»

 

 

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