Giulietto Chiesa arrestato dalla polizia estone ed espulso

15 Dic 2014 19:42 - di Laura Ferrari

Il giornalista ed ex europarlamentare Giulietto Chiesa, celebre sul web per le sue tesi complottiste sull’11/9,  è stato arrestato in Estonia dove si era recato per partecipare ad una manifestazione culturale in programma stasera. Ne dà notizia il suo legale, Francesco Paola, secondo il quale ci sarebbe nei confronti di Chiesa un decreto di espulsione. Secondo il legale il giornalista potrebbe essere stato espulso perchè persona non gradita. «È un fatto molto grave – aggiunge l’avvocato – una violazione dei diritti politici». Chiesa, ha spiegato la moglie, Fiammetta Cucurnia,  è partito lunedì mattina da Roma per Tallin dove è stato invitato a partecipare ad una conferenza dal titolo “La Russia è nemica dell’Europa?”. Terminata la conferenza, il programma di Chiesa prevedeva il rientro in albergo e quindi lo spostamento alla stazione ferroviaria per prendere un treno diretto a Mosca. Una volta rientrato in albergo, l’ex europarlamentare del Partito socialista europeo è stato però raggiunto dalla polizia estone che gli ha comunicato che era in «stato di arresto» e sarebbe stato «espulso entro 48 ore». Alla domanda fatta ai poliziotti se avessero un mandato, a Chiesa – ha raccontato ancora la moglie – è stato risposto: «No, potrà sapere qualcosa una volta arrivati al Commissariato». Strada facendo l’ex europarlamentare è venuto a sapere dagli agenti che lo accompagnavano al commissariato che nei suoi confronti esiste un mandato di espulsione al ministero degli Esteri estone.

Un passato da corrispondente dell'”Unità”

Chiesa, già eurodeputato con la lista Di Pietro-Occhetto, nel 2009 si era pure presentato alle elezioni europee in Lettonia in un piccolo partito in difesa della minoranza russa. Il nome di Chiesa, che ha trascorso molti anni in Unione sovietica nel periodo della guerra fredda, è spuntato anche nei verbali del Partito comunista sovietico e nei carteggi tra il Partito comunista italiano e Mosca. I suoi rapporti con il regime sovietico sono stati oggetto anche di una querelle finita in un tribunale dell’ex Unione sovietica. Nel 1994 il settimanale russo Stolitsa è stato condannato con una pesante multa per avere scritto che Chiesa aveva ricevuto denari del Kgb fra il 1980 e il 1989, quando lavorava a Mosca come corrispondente del quotidiano l’Unità.

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