Salvini: voglio arrivare al 51%. Renzi: arrivano i leghisti? Noi li aspettiamo
E’ un “risultato storico” quello della Lega in Emilia Romagna e “se fossi in Renzi mi preoccuperei perché le promesse iniziano ad avere le gambe molto corte”. Così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, intervenendo ad Agorà (Rai 3), sottolinea che il suo obiettivo è “il 51%”. Poi ha aggiunto: “Quando 2 elettori su 3 scelgono di restare a casa è una sconfitta per tutti. Mi insegna che dobbiamo essere sempre più concreti e realistici”.
Salvini: girerò l’Italia dal Nord al Sud
“Il mio impegno da questa mattina – ha proseguito Salvini – è tornare in Emilia-Romagna con i nostri nuovi consiglieri, dopo questo risultato storico, e parlare con il 60 per cento degli emiliani e romagnoli rimasto a casa perché non convinti da nessuno”. “La mia scommessa non era superare Forza Italia, ma dimostrare agli italiani, partendo dall’Emilia-Romagna, che l’alternativa a Renzi c’è. È l’alternativa dei contenuti. Il risultato di ieri è stupendo, ma è soltanto l’inizio. È un risultato che mi permette di girare l’Italia da Nord a Sud, perché voglio arrivare al 51 per cento degli elettori”, ha concluso.
“Tragiche” le riforme di Renzi
Quindi ha criticato la politica economica del governo: “Queste cosiddette riforme sono tragiche. Il patto del Nazareno visto dal centrodestra è una follia. Renzi è un pericolo pubblico per l’economia italiana. Io non lo sostengo neanche se si alza per pettinarsi, quindi non capisco perché Berlusconi insista nel sostenere riforme che stanno massacrando il Paese. I dati economici sono da dopoguerra. Non sostengo chi mi sta ammazzando”.
Nessuna alleanza con Ncd
Infine ha ribadito che la Lega non farà alleanze con il Ncd di Alfano: “L’Idea di allearmi con Alfano non mi sfiora neanche lontanamente”. “Non sono nemico di nessuno – ha aggiunto il segretario della Lega -, ma se vuoi costruire l’alternativa a Renzi non ci governi assieme”. Ncd, ha concluso, “rappresenta il 2%”, mentre “io voglio parlare ai 10 milioni elettori moderati che non vanno a votare”.
Il governo non cambia rotta
Matteo Renzi intanto canta vittoria e replica al leader della Lega: “Se loro stanno arrivando, noi aspetteremo. Mentre il centrodestra discute della propria situazione noi cambiamo l’Italia. Dopo 20 anni di fallimenti, anche della Lega, noi lavoriamo per il Paese e alle elezioni si vedrà chi è più forte”. Il premier non intende correggere la rotta alla luce dell’astensione record, che giudica come un segnale inviato a tutte le forze politiche e non solo al governo: “Avevamo detto che non era un referendum sul governo, ora che il risultato è netto lo diciamo a maggior ragione. L’agenda del governo non muta ma siamo consapevoli che se usciamo tutti insieme dalla cultura del piagnisteo l’Italia ha un ruolo”.